Al via il nuovo bando per erogare contributi ai Comuni piemontesi sede di servizi per la prima infanzia. Una misura per le donne, per i Comuni e per i territori – specialmente quelli più a rischio di desertificazione – che la Regione promuove fin dall'anno educativo 2021-2022.
Chi può partecipare
Il bando è rivolto esclusivamente ai Comuni piemontesi in forma singola o associata, titolari del provvedimento di autorizzazione al funzionamento dei servizi per la prima infanzia di nido, micro-nido e/o sezioni primavera, a gestione comunale diretta o indiretta.
Le risorse
La Regione mette a disposizione 1,7 milioni del Fondo Sociale Europeo Plus, per fornire un servizio utile alle famiglie e, in particolare, alle mamme che lavorano: asili nido con orari più lunghi senza aggravi del costo a carico degli utenti.
Gli obiettivi
Favorire l’occupazione femminile; promuovere la conciliazione vita-lavoro; incrementare i servizi pubblici per la prima infanzia in termini sia quantitativi sia qualitativi; creare e mantenere servizi utili alle famiglie in territori più svantaggiati per posizione geografica e per composizione demografica: sono questi i principali obiettivi della misura regionale.
Le premialità
Saranno premiati progetti con contenuti educativi di qualità, che mettono a disposizione dei bambini ampi spazi attrezzati all’aperto; l’adeguatezza ai principi orizzontali del Fondo sociale europeo 2021-2027: non discriminazione, pari opportunità, sviluppo sostenibile. Rilevante per il punteggio anche il contesto demografico, che determina l’attribuzione del punteggio in funzione del numero di abitanti dell’area territoriale, per non svantaggiare i comuni meno popolosi e, nel contempo, assicurare la capillarità della distribuzione del servizio sul territorio.
I tempi
Lo sportello si apre il 25 giugno e si chiude il 15 luglio. L'arco temporale di svolgimento dei progetti finanziabile dall'intervento è compreso tra il 7 ottobre 2024 e il 31 luglio 2025.
La dichiarazione
“Vogliamo che il Piemonte sia il posto ideale dove creare radici, crescere i propri figli realizzarsi professionalmente: ecco perché, misure come questa, sono fondamentali per ampliare la rete dei servizi a supporto della famiglia” ha commentato l’assessore uscente all’Istruzione Elena Chiorino. “Aumentare i servizi alle famiglie significa contrastare il fenomeno della denatalità. La misura favorisce anche l’occupazione femminile, in quanto aumenta la richiesta di figure specializzate nel settore dell’educazione, che sono in prevalenza donne” ha concluso Chiorino.
Tutte le informazioni sono reperibili sul sito web della Regione Piemonte alla pagina