Il calcio italiano è storicamente uno dei più apprezzati in tutto il mondo e ciò per via delle vittorie ottenuto in campo dalla Nazionale e dai vari club del nostro Paese. L’Italia, ad esempio, vanta quattro titoli mondiali e due europei, mentre il Milan ben sette Champions League. Ci sono poi Inter e Juventus tra le altre squadre campioni d’Europa, con anche Napoli, Parma e Atalanta che sono riuscite nell’impresa di vincere un titolo continentale negli anni.
L’ultima a riuscirci è stata proprio la Dea, che alla sua prima finale europea ha battuto il Bayer Leverkusen per 3-0, sconfiggendo così una delle formazioni migliori della stagione, che fino a quel momento non aveva mai perso, né in campionato né nelle coppe.
Una vera e propria cavalcata da sogno da parte dei ragazzi di Gianpiero Gasperini, che si sono rivelati di gran lunga la miglior squadra dell’Europa League scorsa, battendo, tra le altre, anche il Liverpool di Klopp. Proprio lo stesso tecnico dell’Atalanta arriva da una regione che negli anni ha dato tanto allo sport e al calcio italiano, non solo con le sue squadre campioni d’Italia e d’Europa, ma anche a livello di individualità, con alcuni di questi talenti che si sono imposti anche al di fuori della Serie A. Vediamo quindi chi sono i migliori giocatori piemontesi della storia, con alcuni di loro che sono riusciti anche ad ottenere vittorie e risultati difficilmente pronosticabili dagli opionionisti che seguono le statistiche legate alle scommesse sportive.
Serie A, i migliori calciatori piemontesi
Uno dei più forti calciatori piemontesi è stato Roberto Rosato. Nato a Chieri il 18 agosto del 1943, ha fatto parte della Nazionale campione d’Europa nel 1968 e di quella che arrivò in finale ai Mondiali del 1970. Un difensore che correva e lottava tanto in campo e che è stato anche perno del reparto arretrato di Torino, Milan e Genoa. Nella sua carriera, ha vinto tre Coppe Italia, uno scudetto, due Coppe delle Coppe, una Coppa Campioni e una Coppa Intercontinentale, tutti trofei, questi, conquistati con la maglia rossonera.
Un altro protagonista della vittoria agli Europei del ’68, nonché piemontese di Gattinara e difensore come Rosato, è stato Giancarlo Bercellino. Il classe 1941 ha militato a lungo tra le fila della Juventus, sia tra le giovanili prima che in prima squadra poi. Con i bianconeri ha vinto uno scudetto e una Coppa Italia, diventando un simbolo del club di quegli anni.
A proposito di simboli, Gianni Rivera è stato uno dei migliori calciatori italiani di sempre, in grado non solo di vincere Europeo del ’68 e altri svariati titoli con il Milan, ma anche il Pallone d’Oro nel 1969. Il suo esordio in Serie A risale al 1958, quando aveva soltanto quattordici anni, con la maglia della squadra della sua città, Alessandria. Un predestinato, insomma, che ha fatto la storia del Milan – con cui ha vinto tre scudetti, quattro Coppe Italia, due Coppe Campioni, due Coppe delle Coppe e una Coppa Intercontinentale – e di tutta l’Italia calcistica.
Gli anni Sessanta sono stati un periodo d’oro per il Milan, ma anche per l’Inter di un altro big del nostro calcio nato in Piemonte. Parliamo di Sandro Mazzola, figlio del grande Valentino Mazzola e trasformato in attaccante esterno dal “Mago” Helenio Herrera con cui vincerà poi quattro campionati, due Coppe Campioni e due Coppa Intercontinentali. Un palmares di tutto rispetto per uno dei giocatori italiani più forti della storia.
Poi, facciamo un salto temporale di vent’anni, dove troviamo Gianluigi Lentini. Nato a Carmignola nel 1969, l’ex giocatore è cresciuto nelle giovanili del Torino, col quale esordisce poi in Serie A. In totale, resterà sei stagioni in granata, con, nel mezzo, la parentesi in prestito all’Ancona. Con la squadra del capoluogo piemontese, vincerà una Coppa Mitropa, raggiungerà un quinto e un terzo posto in campionato e giocherà anche la finale di Coppa Uefa del 1991/1992, poi persa contro l’Ajax. Dopodiché, passa al Milan, con cui vince tre scudetti, tre Supercoppe italiane, una Champions League e una Supercoppa Uefa.
Tra gli altri calciatori piemontesi, troviamo poi un centravanti da 20 gol a stagione, Alberto Gilardino. Il classe 1982 di Biella è stato uno degli attaccanti più forti della sua generazione, vincendo anche la Coppa del Mondo del 2006. Con i club, invece, le sue esperienze più importanti sono state con Parma, Milan e Fiorentina, ma è stato con i rossoneri che ha vinto i trofei più prestigiosi: una Champions, una Supercoppa europea e una Coppa del mondo per club, tutti conquistati nel 2007.
Dal Milan alla Juve, con due talenti che sono stati importanti anche per la Nazionale: Sebastian Giovinco e Claudio Marchisio. Il primo è stato il classico numero 10 potremmo dire, con la sua tecnica, le sue intuizioni e i suoi gol, alcuni dei quali da cineteca. Il secondo, invece, è stato forse ancora più importante, soprattutto in maglia azzurra con cui ha raggiunto la finale di Euro 2012. È stato uno dei simboli della Juve di Conte e del club in generale. Ha praticamente giocato sempre a Torino, vincendo sette scudetti, tre Supercoppe italiane e quattro Coppe Italia.