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Digitale | 07 ottobre 2024, 14:27

Le Leggi sul Sex Work in Italia e in Europa

Le Leggi sul Sex Work in Italia e in Europa

La regolamentazione del lavoro sessuale, comunemente noto come sex work, è un tema complesso e dibattuto a livello globale. In Europa, le legislazioni che regolano la prostituzione variano significativamente da paese a paese, riflettendo diversi approcci sociali, culturali e giuridici. Mentre nel resto d’Europa alcuni Paesi hanno adottato una linea di tolleranza e regolamentazione, altri mantengono posizioni più rigide, penalizzando la vendita o l'acquisto di prestazioni sessuali. In Italia, le normative che regolano il sex work sono da molti considerate obsolete, con zone grigie e diversi punti interrogativi tra centri massaggi e operatori privati che offrono da liberi professionisti i propri sevizi online pur non rientrando nelle categorie tassabili e dunque anche esenti da tutte quelle tutele, ad esempio assistenzialistiche, a cui in teoria potrebbero accedere previa verifica del fisco e degli organi competenti.

La Legge Merlin del 1958 

In Italia, la prostituzione non è tecnicamente illegale, ma la legge che la regolamenta, la Legge Merlin del 1958, ha chiuso le case di tolleranza e vietato lo sfruttamento della prostituzione altrui. La legge, ideata dalla senatrice socialista Lina Merlin, nacque con l'intento di liberare le donne dallo sfruttamento e dalle condizioni degradanti delle "case chiuse". Sebbene la vendita di prestazioni sessuali non sia reato, molte attività correlate, come la gestione di bordelli, il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, sono severamente punite.

La Legge Merlin è oggi considerata da molti obsoleta e inadeguata ad affrontare le nuove realtà del mercato del sex work, in particolare per quanto riguarda il fenomeno della prostituzione su strada e, soprattutto, la prostituzione online. Le richieste di una revisione della legge sono aumentate negli ultimi anni, con voci che spingono per una regolamentazione più moderna che tuteli i diritti dei sex worker e garantisca maggiori controlli per prevenire lo sfruttamento. Tuttavia, il dibattito resta acceso e la riforma della legge non è ancora avvenuta anche in parte forse per pressioni da parte del Vaticano che tuttora influenza ampiamente la politica italiani con politiche conservatrici che penalizzano evoluzioni .

La Gemeentewet 151 nei Paesi Bassi

Nei Paesi Bassi, la prostituzione è legalmente regolata e si basa su un modello di tolleranza e regolamentazione. La Gemeentewet 151, legge comunale, è il principale strumento legislativo che disciplina il sex work nei Paesi Bassi. Questa legge permette ai comuni di concedere licenze ai bordelli e alle attività legate al settore del lavoro sessuale, purché siano rispettati determinati requisiti di sicurezza e igiene. La regolamentazione è volta a proteggere i lavoratori del sesso, garantendo loro diritti e condizioni lavorative adeguate, e contrastare lo sfruttamento e il traffico di esseri umani.

La Gemeentewet 151 è nota per aver legalizzato i quartieri a luci rosse, come quello di Amsterdam, dove la prostituzione è visibile e trasparente. I sex worker devono registrarsi e pagare le tasse, ricevendo in cambio protezione legale e accesso a servizi sanitari e sociali. Tuttavia, la legge è stata spesso oggetto di critiche, poiché, nonostante la regolamentazione, lo sfruttamento delle donne e il traffico di esseri umani continuano a essere una problematica seria nel paese.

Depenalizzazione del Sex Work in Belgio: La Riforma del 2022

Il Belgio ha recentemente compiuto un passo importante verso la depenalizzazione del sex work. A partire dal 1 giugno 2022, il Belgio è diventato uno dei pochi paesi europei a depenalizzare completamente il lavoro sessuale autonomo. Prima della riforma, la prostituzione non era illegale, ma molte attività correlate come il favoreggiamento o l'organizzazione di bordelli erano vietate.

La nuova legislazione ha permesso di rimuovere molte delle restrizioni precedenti, consentendo ai sex worker di lavorare in sicurezza e autonomia, senza il rischio di essere criminalizzati. Inoltre, i lavoratori del sesso possono ora accedere a servizi sociali e sanitari in maniera più agevole, riducendo il rischio di sfruttamento e migliorando le loro condizioni di lavoro. Tuttavia, lo sfruttamento della prostituzione e il traffico di esseri umani restano severamente puniti.

La Prostitutionsgesetz in Germania: Regolamentazione e Sviluppi Recenti

La Germania ha uno dei sistemi di regolamentazione più avanzati in Europa in materia di sex work. La Prostitutionsgesetz del 2002 ha legalizzato la prostituzione, regolamentando il settore in modo da garantire la protezione dei diritti dei sex worker. La legge permette a chi lavora nel settore di registrarsi come lavoratori autonomi, garantendo loro l'accesso a servizi di sicurezza sociale e sanitari, oltre che a protezione legale.

Nel 2017, la Germania ha introdotto ulteriori normative per migliorare la protezione dei lavoratori del sesso, obbligandoli a registrarsi e sottoporsi a controlli sanitari periodici. Nonostante la regolamentazione, il traffico di esseri umani rimane un problema e le autorità tedesche continuano a lavorare per contrastare le forme di sfruttamento nel settore, sebbene ormai le sex spa e i bordelli siano diventate un vero e proprio business per il Paese.

La Situazione in Francia, Svizzera, Austria e Slovenia

In Francia, la prostituzione non è illegale, ma dal 2016 è stato introdotto un modello di penalizzazione dei clienti. Chi acquista servizi sessuali può essere multato e costretto a seguire un corso di sensibilizzazione sui diritti umani. Questa legge è stata fortemente criticata dai lavoratori del sesso, che la vedono come una criminalizzazione indiretta della loro attività, spingendo molti di loro nell’illegalità e rendendo il lavoro più pericoloso.

In Svizzera, la prostituzione è legale e regolamentata. I sex worker devono registrarsi presso le autorità locali e pagare le tasse. Anche in Austria, la prostituzione è legale, ma è soggetta a una regolamentazione rigorosa, con registrazione obbligatoria e controlli sanitari periodici. Slovenia, d'altra parte, ha una posizione più restrittiva: la prostituzione non è illegale, ma le attività di sfruttamento, come la gestione di bordelli, sono vietate.

La Legislazione sulla Prostituzione Online

Il fenomeno della prostituzione online è in crescita in tutta Europa, e le legislazioni nazionali stanno cercando di adattarsi a questa nuova realtà anche in Italia. Nel web tricolore ci sono diversi portali dedicati a ciò che offrono ad esempio liste di escort aggiornate divise per regione come Erobella, forse uno degli ultimi ad aver preso piede tra gli amanti della compagnia hot. In sostanza la mission di Erobella è di permettere agli internauti di trovare facilmente un’accompagnatrice (in base ai propri gusti personali e più particolari), con cui condividere momenti di relax nell’intimo della propria casa o ospitati direttamente nell’alcova dell’operatrice. Mentre in Italia questo fenomeno fa ancora parte di una zona grigia, in Germania e Belgio, la prostituzione online è regolamentata, con le piattaforme che devono rispettare le stesse regole previste per il lavoro sessuale fisico. Nei Paesi Bassi, i lavoratori del sesso online devono registrarsi e pagare le tasse, proprio come quelli che operano nei bordelli. Al contrario, la Francia ha intensificato i controlli su siti di escort, cercando di limitarne l'accesso e penalizzando sia i clienti sia i gestori sebbene anche qui vi siano alcune strane eccezioni tra sugar daddy e cam girls.

Conclusione

Le leggi sul sex work in Europa variano notevolmente da paese a paese, riflettendo approcci diversi e spesso contraddittori. Mentre nazioni come Germania e Belgio si sono orientate verso la regolamentazione e la depenalizzazione, altri paesi, come la Francia, hanno adottato modelli più punitivi nei confronti dei clienti. In Italia, la Legge Merlin resta una delle normative più controverse e obsolete, sollevando il dibattito sulla necessità di una riforma moderna che risponda alle esigenze dei lavoratori del sesso e garantisca maggiore sicurezza e tutela contro lo sfruttamento.

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