L'abbraccio dell'intera comunità ossolana ai due scienziati Andrea Accomazzo e Nicolò Riva è stato forte, caldo, affettuoso. Non è bastato aggiungere sedie al salone teatro del Collegio Rosmini per accogliere i tanti che non hanno voluto mancare all'incontro organizzato dal Lions Domodossola nell'ambito dei festeggiamenti per il 60° anniversario della Fondazione e moderato da Massimo Gianoglio, docente di filosofia e storia al Liceo Spezia.
Amici, ex compagni di scuola, ex insegnanti, appassionati di universo e stelle, e diversi ragazzini. Questi ultimi, animati dalla passione, a prendere appunti e rivolgere le domande più precise ad Accomazzo e Riva. E forse in loro qualcuno ha rivisto Andrea e Nicolò, quando a Domodossola frequentavano il liceo e si preparavano a viaggiare per il mondo, a diventare grandi scienziati e a lasciare un segno nella nostra epoca.
Ieri sera hanno parlato di stelle, di come esplorarle e di come crearle. Uno le stelle le esplora, Andrea Accomazzo, progettando satelliti e sonde e l'altro, Nicolò Riva, le crea in laboratorio tramite la fusione e il magnetismo con il sogno, ormai quasi realtà, di dare vita alle centrali a fusione per creare energia pulita.
Hanno parlato al pubblico con la semplicità e la naturalezza dei grandi, che sanno rendere comprensibile ciò che è di una complessità estrema. Con simpatia e ironia, facendo diventare bello e accessibile ciò che ai più non è solo sconosciuto ma anche impossibile da comprendere. Lo hanno fatto ricordando anche un altro loro collega, un altro orgoglio ossolano, Mauro Prina, che sta lavorando con Elon Musk alla progettazione meccanica della navicella di SpaceX. "Con Musk la scienza sta facendo passi da gigante - hanno detto - un visionario che è tornato a fare ricerca come si faceva una volta, osando, azzardando, rischiando".
Gli scienziati ossolani hanno raccontato il loro lavoro e le loro esperienze più belle. Andrea Accomazzo ha parlato del progetto Rosetta che l'ha visto impegnato come ingegnere e che ha portato sulla superficie della cometa la sonda che ha contribuito a progettare e costruire, spiegando poi il suo attuale impiego presso la società Argotec in cui realizza, per conto del governo italiano, satelliti che si occupano di osservare la terra e di raccogliere dati: "L'uso dello spazio fa ormai parte anche della nostra vita privata - ha precisato - e i dati che vengono raccolti sono a disposizione di tutti, anche ad esempio degli agricoltori che possono programmare la semina o la vendemmia. Esplorare lo spazio, studiarlo, ci ricorda che la cosa più importante è preservare la nostra Terra".
Nicolò Riva invece, a capo di uno dei team che si stanno occupando di realizzare una centrale a fusione per creare energia pulita, ha spiegato come è possibile creare una stella sulla terra, come convogliare il calore che genera e come trasformarlo in energia pulita: "Al mondo ci sono 150 reattori a fusione ma questi macchinari sono costosi, lenti e difficili - ha sottolineato - noi e tante altre start up stiamo lavorando su questi progetti, e contiamo entro due anni di poter presentare il primo prototipo".
Tanta passione, tanta abnegazione, ore e giorni impegnati sul lavoro sacrificando tempo libero e famiglia: "I nostri colleghi sono amici - hanno detto - e non pesa lavorare così tanto. Sappiamo che ogni giorno è l'occasione per imparare qualcosa di nuovo ed è affascinante".
Professioni che li hanno portati in alto, a toccare quasi con mano le stelle, senza dimenticare le loro origini: "Non possiamo non ricordare il segno che i nostri insegnanti hanno lasciato su di noi - hanno detto all'unisono - la scuola ci ha dato tanto, il resto lo abbiamo cercato e costruito fuori ma l'Ossola è sempre la nostra casa".