L’incidenza delle sindromi autistiche sulla popolazione mondiale è in chiara ascesa negli ultimi anni. Si parla di una media compresa tra l’1% e il 2% in Europa, Nord America e Asia, mentre solo nel nostro Paese le diagnosi di questo tipo riguardano 1 bambino su 77, tra i 7 e i 9 anni. All’interno di questa delicata discussione si inserisce, però, sempre più spesso, la possibilità di ricorrere a terapie con le cellule staminali. Ma è davvero possibile che questa possa essere la soluzione per cambiare il comportamento dei bambini con autismo? E qual è il costo del trapianto di cellule staminali? Siamo ancora nelle fasi iniziali della ricerca, ma i primi risultati sono già incoraggianti.
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Cosa sono le cellule staminali?
Ma come funzionano le cellule staminali? Parliamo, in pratica, di cellule "primordiali" che, a differenza delle altre, hanno la capacità di trasformarsi in diversi tipi di cellule specializzate del corpo. Questa particolare caratteristica fa sì che, adeguatamente trattate, esse possano essere utilizzate per rigenerare tessuti danneggiati e supportare il recupero di funzioni perse a causa, per esempio, di patologie e incidenti.
In che modo ciò potrebbe impattare positivamente sui disturbi legati all’autismo? Per esempio agendo sullo sviluppo cerebrale e migliorando così alcuni comportamenti tipici di questa condizione.
L'autismo e il suo impatto sul comportamento
L'autismo può avere diverse forme e, addirittura, essere difficilmente riconoscibile a prima vista. I disturbi di questo tipo, infatti, possono variare enormemente da persona a persona. I bambini con autismo, per esempio, spesso mostrano comportamenti ripetitivi e difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti, ma anche una comprensione limitata delle emozioni altrui. Il tutto con diversi gradi di gravità.
Nel tempo, per contrastare gli effetti della patologia, si è fatto ricorso a interventi comportamentali, sicuramente utili, ma che non sempre raggiungono risultati sufficienti per tutti. Da qui dunque la ricerca di soluzioni alternative, non ultima la terapia con cellule staminali, che potrebbe apportare dei cambiamenti significativi in questo senso.
Le cellule staminali potrebbero risolvere alcuni dei limiti delle terapie convenzionali, andando a stimolare le aree del cervello che, nel caso dei bambini autistici, non si sono sviluppate come dovrebbero.
Come funziona la terapia con cellule staminali per l'autismo?
Questo tipo di stimolazione cerebrale può essere ottenuta proprio attraverso l’iniezione delle staminali. Attivando un processo di rigenerazione cellulare si va, in altre parole, ad agire su aspetti come il miglioramento della comunicazione e della socializzazione e sulla riduzione dei comportamenti ripetitivi.
La ricerca è ancora in corso, ma le prime sperimentazioni mostrano che il trattamento con cellule staminali potrebbe davvero fare la differenza da questo punto di vista.
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Effetti comportamentali positivi della terapia con cellule staminali
Nonostante le variabilità individuali, i miglioramenti che i genitori e i medici hanno osservato nei bambini trattati con cellule staminali sono notevoli. Tra gli effetti positivi più comuni sono stati riscontrati:
Miglioramento nelle capacità comunicative;
Maggiore apertura sociale;
Riduzione dei comportamenti ripetitivi.
Ovviamente, i miglioramenti variano da bambino a bambino, ma è innegabile che le terapie con cellule staminali stiano mostrando un enorme potenziale nella cura dei bambini con autismo.
Rischi e considerazioni etiche
Ci sono dei rischi nell’uso delle staminali? La domanda è legittima, trattandosi comunque di terapie sperimentali. Non sono da escludere, per esempio, reazioni avverse alle iniezioni, rischi di infezioni o effetti collaterali non previsti.
A ciò si aggiungono poi questioni etiche, legate soprattutto al prelievo delle cellule da embrioni umani, e il problema dell’accessibilità: il costo del trapianto di cellule staminali è ancora elevato e ci possono volere diverse migliaia di euro per una terapia completa.
Cosa dicono i genitori e i professionisti del settore?
Chi, però, può davvero offrire una testimonianza decisiva sul tema sono le persone che hanno realmente sperimentato i benefici di questo tipo di terapie. Molti genitori, per esempio, si sono detti entusiasti dei progressi osservati sui propri figli. Ottimisti, ma più cauti, gli esperti del settore, come quelli della clinica Swiss Medica, specializzata nel trattamento dell’autismo con cellule staminali, che pur evidenziando i grandi passi in avanti fatti in questi anni, ci tengono a sottolineare che la ricerca è ancora in una fase preliminare.
È necessario, infatti, molto più lavoro per capire esattamente come queste terapie possano funzionare a lungo termine e per chi siano veramente efficaci.
Le prospettive future della terapia con cellule staminali nell'autismo
Le potenzialità delle terapie con staminali sono, insomma, enormi. La sperimentazione e la ricerca mirano, infatti, a portare a trattamenti ancora più mirati e personalizzati, in grado di cambiare realmente la vita dei bambini con autismo.
Da non sottovalutare, poi, l’uso combinato delle cellule staminali e della terapia genica, che potrebbe contribuire non solo a migliorare il comportamento, ma anche a stimolare una vera e propria rigenerazione cerebrale.
In conclusione
Si tratta davvero di una rivoluzione medica? Forse è ancora presto per affermarlo con certezza, ma il cammino intrapreso sembra far pendere l’ago della bilancia in favore della terapia con cellule staminali, anche per il trattamento dell'autismo. Al netto di qualche normale incertezza, i segnali positivi sono infatti già visibili su tanti piccoli pazienti.
Hai avuto anche tu esperienze in questo senso? Lascia un commento e condividi le tue opinioni: ogni contributo può aiutare a far luce sulle reali opportunità e sfide di queste terapie innovative, contribuendo a sensibilizzare sempre più persone sull'importanza della ricerca e del trattamento dell'autismo.