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Sanità | 15 aprile 2025, 18:50

Punto Nascite, Pizzi: "Le famiglie ossolane non possono essere private di tale servizio"

Il sindaco di Domodossola: "Una seria e progressiva riorganizzazione dei servizi non può certo attendere anni di riqualificazione edilizia"

Punto Nascite, Pizzi: "Le famiglie ossolane non possono essere private di tale servizio"

Il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi torna a parlare del punto nascite dell’ospedale San Biagio, in seguito ad un articolo pubblicato ieri su “La Stampa” in cui si parla della chiusura di sei reparti in tutto il Piemonte, compreso quello domese. Il primo cittadino, che da sempre si batte per difendere il punto nascite di Domodossola, invia ora una lettera al direttore generale di Asl Vco Francesco Cattel, al presidente della regione Alberto Cirio e all’assessore regionale alla sanità Federico Riboldi. Queste le sue parole:

“Egregio direttore, in un articolo di ieri si legge della paventata chiusura di sei punti nascite in Piemonte, tra cui quello di Domodossola. Con la presente intendo ribadire che, nell’attesa della riapertura dei reparti di pediatria e ostetricia, le famiglie di Domodossola e dell’Ossola non possono e non devono assolutamente essere private di tale servizio.

Dico questo perché - richiamando sia la deliberazione in materia di sanità del consiglio regionale con cui è stata decisa la riqualificazione dell’ospedale San Biagio e dell’ospedale Castelli, sia le contestuali affermazioni dei vertici politici della regione volte a garantire la presenza di Dea di primo livello in entrambi gli ospedali - risulta evidente come sia necessario programmare al più presto la riapertura dei reparti di pediatria e ostetricia all’ospedale San Biagio di Domodossola, reparti appunto previsti in presenza del Dea di primo livello, risolvendo definitivamente la questione.

Una seria e progressiva riorganizzazione dei servizi, comprensiva della medicina territoriale e del sistema di emergenza, non può certo attendere anni di riqualificazione edilizia”.

l.b.

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