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Sanità | 16 luglio 2021, 17:40

Movimento Ossolano Tutela Ospedale: “Giù le mani dal Punto Nascita e dal San Biagio”

“Due parti in emergenza in 24 ore dicono con molta chiarezza che la tragedia è in agguato. Manca l'intenzione di tutelare un serbatoio di voti molto limitato”

Movimento Ossolano Tutela Ospedale: “Giù le mani dal Punto Nascita e dal San Biagio”

Siamo alle solite. Nel 2020, la Regione Piemonte a trazione leghista ha chiuso il Punto Nascita di Domodossola due volte (l'ultima a novembre), per destinarne le risorse all'emergenza Sars-CoV-19, impegnandosi a riaprirlo una volta passata la buriana. La Regione aveva anche avallato la realizzazione di un nuovo ospedale pubblico fra Domodossola e Villadossola.

Oggi, a seguito di un'intervista del quotidiano La Stampa all'assessore regionale Icardi, scopriamo -senza fingere alcuno stupore- di avere ascoltato e letto solo menzogne: il Punto Nascita del San Biagio non avrebbe i numeri per riaprire e l'ospedale nuovo è a rischio. Tu vatti a fidare...

Il MOTO (Movimento Ossolano Tutela Ospedale) sostiene da sempre che le vite non si salvano con le statistiche ma con i servizi, i quali devono essere accessibili a ogni cittadino a prescindere dalla centralità del posto in cui vive. Due parti in emergenza in 24 ore – in un parcheggio e in una sala non attrezzata del DEA – dicono con molta chiarezza che la tragedia è in agguato. E noi non la mettiamo in bilancio, capito? Se ne assumerà la responsabilità chi prende decisioni, chi cambia idea e chi assiste a tutto questo senza scomporsi, comportandosi da schiacciata maggioranza e permettendo alla politica di impugnare una spranga contro i suoi stessi elettori.

E a chi blatera di numeri, chiediamo: quante vittime hanno causato i piccoli e "pericolosissimi" punti nascita in Italia, Paese dove la mortalità neonatale è fra le più basse al mondo? E in quali casi si sono registrati decessi e parti stradali in Ossola, se non a causa di chiusure del locale Punto Nascita e protocolli capestro dell'ASL, che ne limitavano l'attività? Pretendiamo – ovviamente – una risposta.

L'assessore Icardi dovrebbe provare a risiedere nelle nostre valli per qualche mese, considerata la sua incapacità di calarsi nei panni altrui. Il Comune di Formazza dista oltre 80 km dall'ospedale Castelli di Verbania; l'assessore ha mai percorso quella strada, se non in estate o per puro sollazzo?

L'assessore pensa che le strade tra i centri di valle e il Verbano siano dritte e a quattro corsie?

L'assessore ha mai sofferto di gestosi, necessitando di un trasporto immediato verso il più vicino ospedale?

L'Ossola è un territorio montano abitato da circa settantamila persone e visitato da migliaia di turisti estivi e invernali. Questo territorio, attraverso i suoi amministratori e imprenditori, punta quindi a sviluppare il turismo senza offrire servizi adeguati? Alla luce delle ultime rivelazioni, e sapendo come si sono posti i governi regionali degli ultimi venti anni nei confronti del San Biagio, noi sospettiamo fortemente che la Regione sia ora orientata a declassare il DEA di Domodossola a Pronto Soccorso; qualora ciò dovesse verificarsi, non mancheremo di informarne immediatamente i tour operator.

In passato, questo territorio ha giustificato ogni sopruso con la propria scarsa rappresentanza politica. La realtà è che – lo dimostrano i fatti – nonostante la presenza in Regione e a Roma di esponenti sia di destra, sia di sinistra, anche in punti chiave, tutto ciò serve a ben poco. Manca evidentemente l'intenzione di tutelare un serbatoio di voti molto limitato.

Da parte nostra, abbiamo sempre e solo invocato il diritto alla salute – sancito dalla Costituzione, Art. 32 – e pari dignità con i nostri concittadini, come avviene in qualsiasi Paese democratico. Combattere con le nostre forze coloro che stanno deliberatamente partecipando a questo sfascio, è un dovere che dobbiamo principalmente a noi stessi. E continueremo a farlo.

Giù le mani dal Punto Nascita e dall'ospedale San Biagio!

Movimento Ossolano Tutela Ospedale


Comunicato Stampa

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