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Sport | 05 settembre 2021, 16:00

Aperta la nuova via “Rück n Roll” sul Mittelrück

La più difficile via alpinistica su roccia sulle Alpi Pennine

Aperta la nuova via “Rück n Roll” sul Mittelrück

È forse la l’itinerario alpinistico su roccia più difficile mai tracciato sulle Alpi Pennine e Lepontine quello percorso dall’ossolano Fabrizio Manoni e dai alpinisti varesini Luca Moroni e Tommaso Lamantia lo scorso 31 agosto. La via (“Rück n Roll”, 500 m, 12 tiri di corda, ED+) percorre lo “scudo” del Mittelrück o Pizzo Loranco (3363 m) in Valle Antrona.

Da tempo si parlava negli ambienti alpinistici ossolani della possibilità di aprire una nuova via su questa montagna mitica. Era un po' che volevo metterci le mani. Non facile trovare il momento giusto. Difficile trovare i compagni di cordata. Fino all'incontro con Luca Moroni e Tommy Lamantia; potrebbero essere miei figli ma hanno maturato una grande esperienza su tutte le Alpi, in Himalaya e sulle Ande. E allora in pochi giorni abbiamo trovato il giusto feeling e siamo partiti.” Racconta Fabrizio Manoni. “Alla fine credo sia venuta fuori una linea bellissima da scalare, quasi sempre su roccia buona, creando un unicum tra zoccolo e parete soprastante. Il nostro stile è stato un mix sportivo avventuroso.

Il Mittelrück è una delle montagne simbolo dell'alpinismo ossolano negli ultimi 40 anni, per la grande parete est con il suo liscio e verticale scudo centrale. La parete fu salita per la prima volta dagli antronesi Gian Franco Moroni, Gino Rametti e Dante Valterio nel 1966 con percorso logico che evitava gli strapiombi e le placconate centrali dello scudo. Nel 1978 i forti e giovanissimi ossolani Graziano Masciaga (19 anni) e Roberto Pe (18) aprirono la “Diretta”, una bella linea sul margine sinistro della parete. Nel 1986 fu il momento del capolavoro della "Direttissima" ad opera di Roberto Pe e Marco Borgini.
Ripetizioni da ricordare sono la prima invernale sulla “Diretta” da parte di Carlo Tabarini, Maurizio Pellizzon e Dario Bossone, la prima solitaria della diretta ad opera di Maurizio Pellizzon e la prima invernale della “Direttissima”  da parte di Paolo Stoppini, Stefano De Luca e Pietro Garanzini. 

Dopo la scoperta, in anni recenti, delle possibilità alpinistiche sul Pizzo delle Piodelle in alpe Veglia, la salita di Fabrizio Manoni e compagni dimostra ancora una volta due cose: la vitalità di un alpinismo ossolano che sa sognare e valicare nuove frontiere e la nobiltà di un alpinismo che, in tempi di cambiamenti climatici epocali, riesce a rigenerarsi e ad affrontare le “Nuove Alpi” con occhi nuovi.

C.S.

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