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Sanità | 22 febbraio 2022, 19:00

Manca personale: a rischio le donazioni del sangue. Icardi: "Stiamo attivando un progetto pilota"

La questione portata in Regione dal consigliere Salizzoni: "Può essere un primo passo"

Manca personale: a rischio le donazioni del sangue. Icardi: "Stiamo attivando un progetto pilota"

La carenza di personale sta mettendo a rischio le donazioni di sangue. La questione è stata sollevata in Consiglio regionale dal consigliere Mauro Salizzoni del Pd, che ha interrogato su questo l'assessore Luigi Icardi.

"Quali soluzioni la Giunta regionale intende mettere in atto per risolvere le carenze di personale sanitario per la raccolta e trasfusione di sangue?", ha chiesto Salizzoni durante i question time.

Il problema è noto -  ha risposto Icardi - e riguarda non soltanto la rete di raccolta associativa ma anche quella trasfusionale pubblica. È in fase di attivazione un Progetto pilota, al quale ha aderito la totalità delle Aziende sanitarie piemontesi. Il Piano prevede diverse soluzioni al problema: coinvolgere medici e infermieri dipendenti di ASL, AO e AOU in attività aggiuntiva a tariffe orarie predefinite; avviare il reclutamento di medici laureati non specializzati nell'ambito dei Servizi trasfusionali; sensibilizzare i direttori delle scuole di specializzazione affinché favoriscano la disponibilità degli specializzandi a partecipare alle attività di selezione del donatore; supportare - da parte delle Università - il percorso formativo per medici da dedicare alla Medicina trasfusionale incrementando i posti a disposizione nelle scuole di specializzazione in ematologia e in patologia clinica e biochimica clinica. E ancora ridisegnare l’organizzazione della Rete trasfusionale e delle UdR”.

Durante la pandemia l’afflusso di sangue è diminuito drasticamente - ha esordito Salizzoni -  ma non per la sola riduzione delle donazioni, bensì per la minore disponibilità di personale. L’emergenza sanitaria prima e l’attività vaccinale successivamente, meglio retribuita e prestata in sedi fisse, hanno, infatti, sottratto medici e infermieri alla raccolta e alla trasfusione di sangue. Sarebbe forse opportuno retribuire meglio gli operatori del sangue, equiparandone il trattamento a quello dei vaccinatori. Un loro miglior trattamento economico costituirebbe un investimento lungimirante dal momento che l’alternativa è acquistare il sangue dall’estero a prezzi più elevati. Tuttavia  non è solo una questione di migliore retribuzione: per i medici, ad esempio, l’attività di raccolta di sangue è incompatibile con la specializzazione”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni a risposta immediata di Paolo Bongioanni (FdI) sulla Siccità in Piemonte; di Silvio Magliano (Moderati) su ripristino del servizio di trasporto scolastico per la tratta Bruzolo-Bussoleno. Come intende procedere in merito questa Giunta?; di Monica Canalis (Pd) su nessun servizio pediatrico a Druento; di Marco Grimaldi (Leu) su Esenzione dalla spesa sanitaria per le persone affette da vulvodinia e neuropatia del pudendo; di Sarah Disabato (M5S) su Nuove assunzioni di personale sanitario presso l’ASL To4.

 

Redazione

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