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Attualità | 10 aprile 2022, 12:20

Anche nel Vco la raccolta firme per una nuova legge sul gioco d’azzardo

Primo banchetto sabato a Domodossola, nei prossimi giorni altre iniziative a Pallanza ed Intra

Anche nel Vco la raccolta firme per una nuova legge sul gioco d’azzardo

Sono 8.000 le firme da raccogliere in 6 mesi, ovvero entro il 25 settembre 2021, per proporre al Consiglio Regionale del Piemonte di discutere una nuova legge per regolamentare il gioco d’azzardo nel nostro territorio.

“Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” è il nome della proposta di legge popolare ideata da una vasta rete di realtà (circa quaranta soggetti) che da anni si battono contro le povertà, le dipendenze e il contrasto alle mafie. Questa proposta ha l’obiettivo di sostituire la legge approvata nel luglio 2021 dalla maggioranza Cirio, che ha abrogato la legge 9/2016 in termini, a detta del consorzio delle realtà promotrici della campagna, peggiorativi.

Ecco perché dopo giovedì 31 marzo, giornata in cui si è tenuta la conferenza stampa di lancio campagna tenutasi presso il Sermig - Arsenale della Pace di Torino, si è dato avvio alla fase di raccolta delle firme nelle piazze dell’intera Regione da parte delle organizzazioni coinvolte e dei numerosi presidi della rete di Libera.

A partire da ieri, anche il VCO ha fatto la sua parte per raggiungere questo obiettivo, partendo da Domodossola per poi toccare il resto del territorio provinciale, a partire da Pallanza (mattina del 15/04, piazza Garibaldi) e Intra (mattina del 16/04, piazza Ranzoni).

Per approfondire tutti gli aspetti di questa iniziativa, leggi qui.

Si ricorda che possono firmare tutte le persone maggiorenni iscritte alla liste elettorali del Piemonte, presentando un documento d’identità valido.

Il calendario dei luoghi di raccolta firme e dei banchetti è già disponibile sul sito ed è in costante aggiornamento

PERCHÉ QUESTA PROPOSTA DI LEGGE

La legge n.9 del 2016, smantellata dalla maggioranza di Cirio, ha avuto il merito fin dal primo anno di attuazione, di regolamentare questo settore, producendo fin dal suo primo anno di applicazione significativi risultati.

In Piemonte, infatti, a partire dal 2016 si è rilevata una decrescita del volume di giocate pari al -11% (572 milioni di euro). Il minor volume di gioco è correlato al volume di perdite da parte dei giocatori: anche in questo caso la relazione mette in luce un netto calo del -16.5% per il Piemonte, a fronte di una decrescita molto più lenta (-0,9%) per il resto del Paese. Questo significa che nel 2019 – anno in cui è entrata pienamente in vigore la legge del 2016, senza le ripercussioni socio-economiche della pandemia – i giocatori hanno perso 206 milioni di euro in meno rispetto a quanto avevano perso nel 2016.

La legge 9/2016 stava dunque producendo i suoi frutti, confermandosi un impianto normativo virtuoso a tutela delle fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione. Il consorzio di organizzazioni impegnate in questa battaglia da anni, a favore di una regolamentazione, ritengono dunque necessario e urgente un nuovo intervento normativo per non perdere i risultati che si erano raggiunti, in un momento socio-economico particolarmente complesso per le categorie più fragili, anche alla luce dell’emergenza sanitaria che ha inciso pesantemente sul tasso di povertà e sul grado di coesione sociale.

COSA CHIEDE QUESTA PROPOSTA DI LEGGE La proposta di legge si pone i seguenti obiettivi:

prevenire e contrastare la dipendenza da gioco d’azzardo in Piemonte attraverso azioni di informazione e sensibilizzazione sui rischi correlati al GAP e sulle conseguenze a livello familiare, sociale e lavorativo;

aumentare la distanza tra spazi per il gioco e luoghi sensibili, come scuole, ospedali, impianti sportivi, bancomat, ecc.;

disincentivare l’accesso al gioco non concedendo autorizzazioni per l’accensione di nuove slot machine e spegnendo quelle in funzione che non rispettino la distanza dai luoghi sensibili (300 m per i comuni con popolazione fino a 5mila abitanti e di 500m per i comuni con popolazione superiore);

diminuire gli orari di accensione degli apparecchi da gioco per un massimo di 10h nell’arco di 24h;

contemperare le eventuali ricadute occupazionali prodotte dalla riorganizzazione e ristrutturazione del comparto a seguito dell’applicazione della presente legge e tutelare le condizioni di reddito e lavoro per tutti i lavoratori che ne saranno coinvolti;

contenere l’impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco sul governo del territorio, sulla qualità del contesto urbano, sulla viabilità e sull’inquinamento acustico.

Con la raccolta firme, pertanto, il comitato promotore vuole ripartire dalla 9/2016 per migliorarla. Le migliorie contenute prendono spunto da esperienze virtuose di altre Regioni e dal confronto con esperti che da anni lavorano nel campo delle dipendenze da gioco, del sovraindebitamento, delle povertà e del contrasto alle mafie. Concretamente, le proposte migliorative sono le seguenti:

Nascita dell’Osservatorio Regionale sul fenomeno delle dipendenze da gioco;

Stesura del Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio del gioco d’azzardo patologico;

Partecipazione del terzo settore all’attuazione della legge;

Aumento delle sanzioni e degli incentivi;

Regolamentazione della superficie espositiva di biglietti e tagliandi di lotterie nazionali e a estrazione istantanea Inoltre, rispetto alla 2021, la proposta di legge regionale d’iniziativa popolare:

aumenta la tipologia di luoghi sensibili;

aumenta la distanza tra apparecchi di gioco e luoghi sensibili (da 400m a 500m per comuni oltre i 5000 abitanti);

riduce notevolmente gli orari di accensione delle slot (10 ore su 24h, contro le 14 o 16 ore della 2021);

dà la possibilità ai Comuni di individuare altri luoghi sensibili e di limitare ulteriormente gli orari di gioco;

reintroduce la retroattività, ovvero l’obbligo di spegnere tutte le slot machine che non rispettino il distanziamento, comprese quelle installate precedentemente all’entrata in vigore della normativa.

Redazione

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