La Pasqua si avvicina e, come ogni anno, corsie e scaffali dei punti vendita si colorano di carte e pacchetti variopinti. Uova di cioccolato, ovetti, colombe e pizze pasquali. "La scelta non manca, ma bisogna saper acquistare in modo mirato e consapevole, per evitare sprechi e spendere il giusto" sottolinea Federconsumatori.
L’Osservatorio Nazionale dell'associazione ha monitorato i costi dei prodotti tipici della Pasqua, dalla carne ai dolci: dalla rilevazione emerge che, nel 2023, costano mediamente il +9,8% rispetto allo scorso anno.
Quanto emerso dall'indagine è spiegato da Federconsumatori. “I prezzi seguono un andamento differenziato a seconda della tipologia e del canale di vendita. A segnare gli aumenti maggiori sono gli ovetti, la colomba farcita e la pizza pasquale, che aumentano, rispettivamente, del +19%, del +51% e del +34%.
In controtendenza i prezzi delle uova di Pasqua, che diminuiscono leggermente rispetto agli anni precedenti, fino a raggiungere il -7% per le uova di marca da 220 grammi.
Aumentano anche i costi della carne, con picchi per quanto riguarda il salame corallina (+16%).
New entry, nel nostro monitoraggio, sono i macarons, deliziosi dolcetti colorati la cui origine è contesa tra Italia e Francia, ma il cui apprezzamento si sta diffondendo ovunque: i loro colori pastello si abbinano perfettamente alle tavole decorate per la Pasqua.
Per quanto riguarda le modalità con cui gli italiani si apprestano a festeggiare, abbiamo rilevato tendenze piuttosto prudenti: le famiglie non rinunceranno a pranzi e a viaggi, ma con un atteggiamento più attento a contenere le spese e improntato al fai da te.
Circa 1 famiglia su 4 trascorrerà il pranzo di Pasqua o di Pasquetta fuori casa, decisamente minore sarà la percentuale di italiani che si prepara a partire (1 su 7), seppure in aumento rispetto allo scorso anno.
Un andamento su cui incidono diversi fattori, in primis la grave crisi dei bilanci familiari dovuta ai rincari dell’energia, nonché all’aumento dei menù di Pasqua nei ristoranti pari al 4-5%. Ecco perché chi mangerà fuori casa, sceglierà soprattutto agriturismi, ma non manca chi opterà per il pic-nic, all’insegna della tradizione, della natura e del risparmio”.