La Ferrovia Vigezzina-Centovalli tra passato, presente e futuro. Proseguono i festeggiamenti per i 100 anni della linea ferroviaria che collega Domodossola a Locarno. Sabato 5 agosto alle 17.30 il teatro comunale di Santa Maria Maggiore ha ospitato l’interessante convegno “…e non chiamatelo “trenino”! I cento anni della Vigezzina”. Moderato da Maurizio De Paoli, l’incontro ha visto come relatori Pierantonio Ragozza, Vincenzo Cottolo e Daniele Corti. Dopo i saluti del sindaco di Santa Maria Maggiore, Claudio Cottini, sono seguiti gli interventi del presidente della SSIF (Società Subalpina Imprese Ferroviarie) Michele Ferroglio, di Paolo Balzardi (referente programma di cooperazione Interreg Italia-Svizzera) e di Francesco Gaierdelli (presidente Distretto Turistico dei Laghi e Valli dell’Ossola).
Il convegno quindi è entrato nel vivo con l’intervento di Pierantonio Ragozza (dirigente scolastico del liceo Spezia di Domodossola e appassionato studioso della storia locale) che ha parlato del “treno della libertà”, raccontando l’importanza che la Vigezzina ha avuto in occasione della seconda Guerra Mondiale, quando tante persone (molti in particolare i bambini) sono sfollati in Svizzera.
Vicnenzo Coccolo, funzionario regionale ai tempi dell’alluvione del 1978, ha aperto uno spaccato proprio sull’evento pernicioso che il 7 agosto 1978 stravolse la Valle Vigezzo e sull’importanza che ricoprì la ferrovia: “Avevo 30 anni e l’8 mattina – ha ricordato - mi portarono in elicottero a Druogno perché la valle era completamente isolata: in soli 3 giorni la Vigezzina tornò attiva fino a Orcesco”. Infine la parola è passata a Daniele Corti, amministratore delegato di SSIF che ha parlato del futuro della Vigezzina che passerà attraverso “importanti investimenti sia di materiale rotabile che in termini di sicurezza”.
Quel che è emerso, anche da alcuni testimonianze raccolte tra il pubblico, è il grande attaccamento di tutti alla Vigezzina: una linea ferroviaria utilizzata dai frontalieri , dagli studenti e per il trasporto internazionale (Svizzera con Svizzera, da Locarno a Domodossola e poi con il collegamento con Briga e il Vallese). E poi l’altissima valenza turistica, quella di un treno che non è un mero vettore, bensì riveste un preziosissimo ruolo di promozione turistica del territorio compreso tra l’Ossola e il Canton Ticino e, più in generale di tutto il Vco (grazie, ad esempio, al servizio “Lago Maggiore Express”).