L’amministrazione comunale di Crevoladossola ha recentemente aggiornato le tariffe del trasporto scolastico. "Iniziamo a dire che il trasporto scolastico costa a tutti i contribuenti crevolesi circa 100.000€ all’anno, questa cifra, come si può vedere dal conto consuntivo è coperta dalle tariffe pagate dagli utenti per una quota che è circa il 12% del costo complessivo, significa che tutta la comunità, e non solo chi ha figli che manda a scuola, paga per il servizio del trasporto pubblico, quindi circa 15 euro a persona all’anno (sul tema dei servizi a domanda individuale – ossia quelli usufruiti non da tutti – si discute da molto)" spiega il sindaco Giorgio Ferroni.
"Finora non si facevano differenze fra gli utenti in base al reddito e la quota per ogni figlio era di 75 € a trimestre. La decisione dell’amministrazione è stata, fermo restando l’impegno economico del pubblico di circa 88.000 €, (che il comune continua a pagare) quella di ridurre la quota di partecipazione per i redditi bassi e di alzarla per quelli alti in base alla dichiarazione ISEE" sottolinea Ferroni che fa chiarezza sulle scelte della sua amministrazione dopo alcuni post polemici apparsi sui social circa l'aumento.
"Dunque sotto i 6500 € di reddito le famiglie sono esentate (servizio gratuito a carico della collettività). Fra i 6500 e i 15000 € hanno avuto una riduzione a 70€, diventano 80€ per la fascia 15.000-30.000€ et.. diventano 130€ a trimestre per chi ha più di 50.000 di ISEE annuali" spiega il primo cittadino.
"Abbiamo notato che alcuni utenti si lamentano del fatto che il costo del servizio è raddoppiato. Ciò significa che abbiamo a che fare con la lamentela di utenti con un ISEE superiore ai 50.000 € all’anno, dunque persone fortunatamente per loro agiate, ma ci permettiamo di affermare che persone con redditi alti si lamentino dell’aumento da 75€ a 130€ a trimestre, che significa 165 € all’anno di aumento e pretendano di continuare a scaricare il costo residuo sulle fasce di reddito più basso lo troviamo quantomeno non condivisibile" commenta Ferroni.
"Noi continuiamo a pensare che chi ha la fortuna di avere di più può dare qualche cosa in più alla comunità a cui appartiene, tenendo conto che questa paga comunque la gran parte del servizio di cui anche egli usufruisce. Ma abbiamo preso atto del dissenso di questi fortunati dichiaratori di oltre 50.000 € annuali, e ovviamente le loro opinioni sono rispettabili, ma andrebbero contestualizzate in modo corretto, anche perché l’impegno economico del comune nel servizio è sostanzialmente invariato, si è solo proceduto ad una più equa distribuzione del costo residuo" conclude il sindaco.