Negli ultimi giorni, alcuni comuni ossolani, in particolare Malesco e Borgomezzavalle, si sono uniti ad altri paesi che si sono proclamati “territori liberi da lupi e orsi”.
L’obiettivo è tutelare gli allevatori che hanno subito ingenti perdite nel proprio bestiame a causa degli attacchi di questi animali. Non è però d’accordo con questa decisione Lndc Animal Protection, associazione animalista attiva in tutta Italia. L’associazione, tramite una nota, diffida i due comuni:
“Anche i Comuni di Malesco e Borgomezzavalle hanno emesso delibere comunali per autoproclamarsi “territorio libero da lupi e orsi”, come aveva fatto alcune settimane fa il Comune di Calasca Castiglione, sostanzialmente con la giustificazione di difendere gli allevatori e i pastori il cui bestiame sarebbe vittima di predazioni da parte di questi animali”, si legge nella nota. “Anche in questo caso, viene detto che le misure di protezione raccomandate non sarebbero praticabili e viene quindi autorizzato il Sindaco a intraprendere con tutti i possibili mezzi legali le misure necessarie a garantire a garantire che il territorio comunale sia libero da lupi e orsi e venga garantita la pubblica sicurezza”.
Piera Rosati, presidente di Lndc Animal Protection, afferma: “È quasi divertente che la prima premessa della delibera del Comune di Borgomezzavalle sia che “i lupi e gli orsi non sono innocui animali da coccolare”, come se qualcuno avesse mai sostenuto il contrario. Nessuna persona di buon senso pensa che siano animali da coccolare, anzi. I selvatici devono essere rispettati proprio in quanto tali e devono essere lasciati liberi di esprimere la loro natura che, per inciso, ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio dell’ambiente e degli ecosistemi. Infatti, anche la delibera parla soprattutto di predazioni avvenute nei confronti dei selvatici, anche se sul territorio comunale. Ancora una volta, l’unico vero motivo per dichiarare guerra ai predatori è di tipo economico. I motivi per cui le misure di protezione non sarebbero utilizzabili sono in realtà soltanto scuse che servono a mascherare il fatto che non c’è l’intenzione di difendere i propri animali in maniera legale, sostenendo degli investimenti, ma si preferisce come sempre tentare di ricorrere all’uccisione indiscriminata degli animali selvatici considerati come un problema, anziché come una risorsa da tutelare come previsto dalle leggi nazionali e internazionali. Per questo motivo, diffidiamo i due Comuni dal compiere qualsiasi atto che possa essere lesivo nei confronti di animali protetti dalla legge e dalla Costituzione”.