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Attualità | 04 maggio 2024, 11:07

Il vescovo invita i fedeli alla cerimonia di beatificazione di don Giuseppe Rossi

La lettera di Monsignor Franco Giulio Brambilla alla Diocesi di Novara in vista dell’importante evento

Il vescovo invita i fedeli alla cerimonia di beatificazione di don Giuseppe Rossi

In occasione della giornata del 26 maggio, nella quale si terrà la cerimonia di beatificazione del parroco martire di Castiglione, don Giuseppe Rossi, il vescovo di Novara Monsignor Franco Giulio Brambilla ha inviato una lettera a tutti i fedeli della Diocesi per invitarli a prendere parte alle celebrazioni in vista di un appuntamento così importante.

“Carissimi, vi scrivo per invitarvi a partecipare con le vostre rispettive comunità al rito di beatificazione di don Giuseppe Rossi, il sacerdote del clero novarese ucciso in odio alla fede nel febbraio 1945 a Castiglione Ossola”, si legge nella lettera del vescovo. “La celebrazione sarà presieduta dal Prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi Sua Em. Card. Marcello Semeraro, domenica 26 maggio 2024 alle ore 16.00 nella Cattedrale di Novara. Sono particolarmente lieto di rendere grazie al Signore insieme ai presbiteri, ai religiosi e Religiose e ai fedeli delle nostre comunità parrocchiali, per il dono di questo santo sacerdote martire”.

“La sua testimonianza è esemplare per tutti – prosegue Monsignor Brambilla - anche nella realtà sociale ed ecclesiale del nostro tempo, poiché don Giuseppe è stato un parroco che ha affrontato con dedizione l’impegno e le fatiche quotidiane del ministero e ha saputo donare tutto sé stesso per coloro che gli erano stati affidati, in mezzo alla bufera di un conflitto mondiale che, soprattutto in Ossola, ha avuto il volto feroce della guerra civile. Il sacrificio cruento di don Rossi è sicuramente il frutto prezioso di una visione e di uno stile di vita da condividere da tutti coloro che si affidano all’amore di Dio”.

“In vista di questo evento ho costituito in diocesi un Comitato coinvolgendo – quali membri onorari – anche i rappresentanti delle istituzioni civili ed ecclesiali più direttamente coinvolte. Il Comitato – i cui membri sono pienamente disponibili a fornirvi tutte le indicazioni utili per preparare e organizzare la vostra partecipazione alla celebrazione – sta predisponendo alcuni strumenti, che riteniamo utili e che vorremmo proporvi per sensibilizzare i fedeli e prepararsi adeguatamente a questo evento ecclesiale, che abbiamo la fortuna e la gioia di celebrare in diocesi”.

“Nel contempo – si legge ancora nella lettera - desidero segnalarvi l’opportunità di partecipare a iniziative di carattere culturale e spirituale, programmate e offerte alla vostra gradita adesione, da parte delle parrocchie di Castiglione Ossola e di Varallo Pombia, o preparate dal Comitato organizzativo. Ovviamente la beatificazione, che insieme celebreremo il 26 maggio, non è la tappa conclusiva di un percorso protratto per molti anni – tanto anelato e faticosamente attuato da don Severino Cantonetti, parroco successore di don Giuseppe a Castiglione – ma è il riconoscimento da parte della Chiesa e del suo Pastore, Papa Francesco, di un esempio di vita cristiana da proporre con perseveranza, con i suoi valori e principi, e da attualizzare in questo nostro tempo. Invito perciò ciascuno e tutte le comunità parrocchiali a valorizzare, anche successivamente alla beatificazione, non solo la testimonianza di questo sacerdote martire nelle omelie, nelle catechesi, negli incontri spirituali, ma anche a proporne ai fedeli l’intercessione, come suggerisce il senso autentico di una beatificazione”.

“Infine – conclude - mi rivolgo con affetto sincero ai monaci e alle monache dei monasteri in diocesi. Alla loro fervorosa e incessante preghiera affido la costante invocazione affinché ogni sacerdote possa trarre un beneficio spirituale da questo evento di grazia e far propria la dedizione e l’amorevole prossimità ad ogni fratello e sorella, sull’esempio del martire don Giuseppe Rossi. Vi attendo numerosi alla celebrazione del 26 maggio in Cattedrale e auspico che ogni parroco, con la rispettiva comunità, e ogni comunità religiosa possa predisporsi ad una proficua preparazione e alla partecipazione all’evento di grazia, che volentieri condivido con voi in questo momento del mio ministero episcopale nella diocesi gaudenziana”.

Redazione

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