Il servizio per le dipendenze dell’Asl Vco, diretto dalla dottoressa Chiara Crosa Lenz, nell’ambito delle attività del dipartimento interaziendale patologia delle dipendenze costituito con le Aziende Sanitarie di Vercelli, Biella e Novara, è impegnato sul tema dei problemi legati al consumo di sostanze psicoattive e da comportamenti d’abuso (droghe, alcol, fumo, gioco d’azzardo, ecc.) e realizza molteplici interventi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione, riduzione del danno e limitazione dei rischi, finalizzati all’accessibilità e alla prossimità dei servizi su tutto il territorio aziendale.
Un importante lavoro di prevenzione dell’overdose all’interno del SerD viene svolto attraverso attività di informazione e sensibilizzazione continua dei pazienti e dei familiari sui rischi dell’overdose e attraverso l’implementazione dei trattamenti farmacologici con metadone e buprenorfina. Nel nostro territorio sono 330 le persone in trattamento sostitutivo da oppiacei, farmaci il cui utilizzo ha ridotto in modo significativo gli episodi di overdose da oppiacei sul territorio italiano.
Fino a venerdì 30 agosto, presso le tre sedi SerD dell’Asl Vco, dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 16.00, si possono visionare materiali video sull’argomento, avere materiali informativi cartacei e consigli specifici da personale esperto. Ai pazienti che ne facciano richiesta verranno consegnati dagli operatori presidi sanitari utili alla prevenzione delle overdosi e alla gestione delle situazioni di emergenza, in un’ottica di riduzione del danno e limitazione dei rischi.
La giornata internazionale della consapevolezza dell’overdose (IOAD) è un’occasione per una campagna informativa e di sensibilizzazione sulle morti correlate al consumo di sostanze stupefacenti, un tema della sanità pubblica ancora avvolto da forte stigma che rende ancora più difficile la sensibilizzazione e la prevenzione verso i soggetti a rischio.
L’overdose (dall’inglese sovradosaggio) si verifica quando una persona assume un quantitativo di sostanza psicoattiva maggiore di quanto il suo organismo può tollerare. Si tratta di un’intossicazione acuta, che in alcuni casi può essere anche fatale. L’overdose più conosciuta è quella causata da oppiacei come l’eroina e farmaci oppioidi; il farmaco salvavita è il Naloxone, che può essere somministrato per via endovenosa, intramuscolare e in formulazione spray, ma è bene ricordare che anche cocaina, alcol o qualsiasi altra droga possono provocarla.
In base ai dati contenuti nell’annuale relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze, nel 2023 in Italia sono deceduti 227 soggetti per intossicazione acuta da sostanze stupefacenti. L’84% dei decessi ha riguardato uomini, la maggior parte (58%) con età dai 25 ai 49 anni, il 36% maggiore di 50 anni mentre il 6,1% ha riguardato giovani con meno di 25 anni. Per quanto riguarda la tipologia di sostanza, il 46% dei decessi è stato attribuito all’intossicazione acuta letale da oppiacei, principalmente eroina, il 28% da sostanze non specificate e il 23% da cocaina (quota che negli anni ha evidenziato un notevole incremento).
Il consumo contemporaneo (policonsumo) di più sostanze psicoattive, la ricaduta nel consumo dopo un periodo di astensione, l’assunzione inconsapevole di droghe diverse da ciò che si crede di utilizzare (es. fentanyl venduto per eroina), lo stato di salute generale della persona, il sesso, l’età, sono solo alcuni dei più importanti fattori di rischio per lo sviluppo di overdose. Prevenire è comunque possibile e l’intervento da parte di amici, conoscenti e familiari può spesso salvare la vita di una persona.