Il sindaco di Domossola Lucio Pizzi ha risposto ad una mail inviatagli da Margherita Gubetta, creatrice del gruppo WhatsApp “Dico basta”, rivolto alle donne per offrire loro sostegno e condivisioni in situazioni di potenziale pericolo. Riportiamo di seguito le parole del primo cittadino.
“Gent.ma sig.ra Gubetta,
ho letto la mail che mi ha inviato e soprattutto l’intervista pubblicata, in cui ha esposto la sua iniziativa, certamente apprezzabile nelle intenzioni, basata sull’utilizzo di un’applicazione social. Pur rispettando la volontà, manifestata attraverso la creazione del gruppo “Dico Basta”, di promuovere forme di solidarietà femminile, allo stesso tempo però ritengo doveroso, nella mia veste di Sindaco, esprimere alcune considerazioni.
Innanzitutto, devo rammentare come il ruolo che ricopro mi imponga il dovere di agire nell’assoluto rispetto delle competenze istituzionali e in esclusivo coordinamento con le Forze dell’Ordine. In tal senso iniziative come la sua, per quanto mosse da buone intenzioni, richiedono la massima cautela poiché rischiano di generare aspettative e affidamenti impropri in persone che, invece, dovrebbero rivolgersi prioritariamente alle Forze dell’Ordine, uniche autorità preposte ad intervenire in caso di pericolo. La sicurezza non può essere affidata a canali paralleli non regolamentati, che potrebbero rivelarsi inefficaci o addirittura controproducenti in situazioni delicate.
Le stesse considerazioni valgono per il supporto e l’assistenza a chi si sente vittima o vive un disagio, funzioni che richiedono competenze specifiche: solo figure professionali come psicologi, assistenti sociali o operatori qualificati possono offrire un supporto adeguato. Il rischio, altrimenti, è di amplificare un vissuto traumatico senza strumenti idonei per gestirlo.
Infine, va ricordato che la nostra Città, per quanto purtroppo non esente da spiacevoli episodi come fisiologicamente ogni realtà urbana, presenta dati oggettivamente confortanti sul piano della sicurezza rispetto alla media nazionale e non può essere ricondotta a situazioni di grave criminalità che si vivono purtroppo costantemente in alcuni grandi centri. Se è certo doveroso monitorare con attenzione ogni episodio critico, è anche importante valutarlo in maniera proporzionata, non alimentando eccessivi allarmismi che potrebbe produrre un effetto emulativo o di panico infondato, oltre che danneggiare l’immagine della nostra Domodossola.
Su temi così delicati come quello della sicurezza, quindi, la partecipazione attiva dei cittadini deve prima di tutto armonizzarsi con le indicazioni delle Forze dell’Ordine, che professionalmente se ne occupano tutti i giorni e con i quali, ripeto, ho il dovere di agire in esclusivo coordinamento, nei limiti del mio ruolo e delle mie competenze istituzionali.
Perciò, pur nella volontà di mantenere un atteggiamento di apertura, non mi è assolutamente consentito intraprendere alcuna iniziativa parallela in materia di sicurezza che non sia preventivamente inserita e legittimata in un quadro di collaborazione con la Forze dell’Ordine, a cui di conseguenza inoltro la mail che mi ha inviato e questa mia lettera per le valutazioni del caso.
Augurandomi possa comprendere, invio cordiali saluti.
Lucio Pizzi”