“La recente designazione di Marco Marchioni ad amministratore unico di ConSer Vco, sostenuta dalla maggioranza di centrodestra, solleva gravi perplessità sul metodo e sul merito. Una società pubblica strategica come ConSer, che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti per tutto il territorio provinciale, merita una guida competente, selezionata in modo trasversale e sulla base di criteri oggettivi”. Esordisce così, in una nota, il Partito Democratico del Vco, rappresentato dal segretario Riccardo Brezza, che si schiera contro l’elezione di Marchioni, già presidente di Atc Piemonte Nord, ad amministratore unico di ConSer Vco.
“La nomina di Marchioni – proseguono dal Pd - è invece l’ennesima espressione di una logica spartitoria, dove l’appartenenza politica prevale sulle competenze e sull’interesse collettivo. È una visione che il Partito Democratico respinge con forza, perché indebolisce la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nel buon governo”.
Si legge ancora nella nota: “A rendere ancora più inaccettabile questa scelta è il fatto che Marco Marchioni ricopra già la carica di presidente di Atc Piemonte Nord. Un doppio incarico che comporta anche una doppia indennità, alla faccia della tanto sbandierata sobrietà della politica. Un messaggio sbagliato, in un momento in cui ai cittadini si chiede fiducia e rigore, e alle istituzioni si dovrebbe chiedere esempio e responsabilità. Stupisce – e al tempo stesso preoccupa – l’atteggiamento del sindaco di Verbania Giandomenico Albertella, che avendo sostenuto e per primo proposto questa candidatura dimostra, ancora una volta, di piegarsi ai desiderata della Lega. È difficile continuare a definirsi “civici” quando si accettano supinamente le imposizioni dei partiti: quella civica rischia così di restare una semplice etichetta di comodo, buona solo in campagna elettorale”.
“La scelta di Albertella – conclude il Partito Democratico - oltre a rappresentare un passo falso politico, ha anche spaccato l’assemblea dei sindaci, dividendo un territorio che su un tema delicato come la gestione dei rifiuti avrebbe avuto bisogno di coesione e visione condivisa”.