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Cultura | 18 luglio 2025, 15:30

"Il sogno di Ettore" torna in scena in Vigezzo

Quarta replica, questa volta a Santa Maria Maggiore, per lo spettacolo che racconta la valle nell'epoca di Ettore Romagnoli

"Il sogno di Ettore" torna in scena in Vigezzo

Il gruppo teatrale di Malesco porta in scena – presso il Cinema Comunale di Santa Maria Maggiore – lo spettacolo "Il sogno di Ettore" per rivivere l'epoca di Ettore Romagnoli e delle grandi stagioni del Teatro Classico di Malesco. La rappresentazione, sotto la direzione di Anna Avossa e in programma venerdì 25 luglio alle 20.45, farà rivivere la Vigezzo degli anni '30, epoca in cui la Valle era frequentata dai maggiori esponenti della cultura italiana tra cui, appunto, Ettore Romagnoli. Illustre grecista nonché Accademico d'Italia, Romagnoli riesce a realizzare il sogno di trasformare il piccolo borgo vigezzino nel centro di riferimento della mondanità e della cultura per l'intera provincia novarese. La rappresentazione ripercorre i momenti più significativi della storia, con un susseguirsi di incontri e situazioni - tra brillanti intercalari di siparietti comici in dialetto - che raccontano quel periodo, dalla nascita del progetto alla creazione di due teatri, fino alla messa in scena delle opere tratte dal teatro greco. Con l'ironia e la leggerezza di un racconto che invita a sorridere, la compagnia di Malesco porterà in scena la cultura con uno spettacolo che vuole restituire valore e memoria a una storia dimenticata, un tempo perduto che è stato ritrovato. “Grazie al favore del pubblico e al risultato più che positivo delle prime rappresentazioni, siamo alla quarta replica del nostro spettacolo in Valle Vigezzo”, ha commentato Anna Avossa.

Lo spettacolo: la voce narrante è quella di Tullia, figlia del grecista, che dopo un breve prologo ripercorre i momenti più significativi della storia. Lo scenario si apre sul giardino della splendida villa dove i Romagnoli trascorrono le loro lunghe estati maleschesi e che vede un susseguirsi di incontri e situazioni che raccontano di quel periodo. L'avvicendarsi di siparietti comici a cura delle domestiche di Villa Romagnoli movimentano le varie scene con note rocambolesche che imperversano anche nel raffinato “tè in giardino” tra le consorti dei grandi intellettuali dell'epoca come Zingarelli, Greppi e Calcaterra. L'arrivo delle attrici della compagnia teatrale crea fermento, ma anche un certo scompiglio in quella piccola realtà di paese per nulla avvezza a tanta mondanità. L'incontro tra i due mondi così diversi finirà per generare curiose situazioni e gag spassosissime. Una pennellata di arie musicali e canzoni riportano sonorità e atmosfere di quel tempo lontano regalando una particolare suggestione in un finale a effetto che vuole emozionare.

Francesca Pinto

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