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Economia | 20 agosto 2025, 07:55

Cassa integrazione in aumento nel Piemonte artigiano: +42% da gennaio a maggio

Tra i comparti più colpiti meccanica e tessile, mentre l’edilizia rallenta e il turismo resiste; le parti sociali chiedono un confronto urgente con la Regione

Cassa integrazione in aumento nel Piemonte artigiano: +42% da gennaio a maggio

Il Piemonte registra un dato allarmante nel settore dell’artigianato: da gennaio a maggio 2025 le ore di cassa integrazione richieste dalle imprese artigiane sono aumentate del 42%. È quanto emerge dai dati forniti da Fsba, il fondo di solidarietà bilaterale alternativo al Fis, a cui le aziende del settore si rivolgono per ottenere supporto. Nei primi cinque mesi dell’anno sono state 1.727 le aziende che hanno presentato richiesta, coinvolgendo complessivamente 8.333 lavoratori.

Secondo Epab, l’ente bilaterale costituito da Confartigianato, Cna, Casa Artigiani e le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, l’aumento della cassa integrazione riflette le difficoltà strutturali del settore, aggravate dal calo della produzione industriale (-0,8%), delle esportazioni (-4,9%) e da una contrazione dei consumi interni. I comparti più colpiti risultano meccanico e tessile, ma l’incremento riguarda trasversalmente tutte le produzioni.

Non tutte le aree del Piemonte sono però nella stessa situazione. Per Amleto Impaloni, direttore di Confartigianato imprese Piemonte Nord orientale, “Torino e la sua conurbazione pesano molto sulla statistica regionale, ma territori come Novara non stanno attraversando crisi paragonabili. Qualche segnale negativo c’è, soprattutto per l’impatto dei dazi Usa, ma il settore artigiano locale ha storicamente dimostrato capacità di adattamento e resilienza”.

Anche Cna Piemonte Nord invita a contestualizzare i dati: secondo il direttore Marco Pasquino, “all’inizio del 2024 si sentivano ancora gli effetti positivi dello sviluppo edilizio dei due anni precedenti. I numeri dei cedolini gestiti dal nostro ufficio sono rimasti sostanzialmente stabili. Qualche difficoltà emerge nell’indotto delle rubinetterie, che ha subito contraccolpi dalle crisi geopolitiche e dai dazi statunitensi, e nella meccanica, mentre l’edilizia risente del progressivo esaurimento dei bonus. Bene invece il turismo, che resiste”. Le parti sociali che compongono l’Epab hanno annunciato l’intenzione di richiedere un incontro urgente alla Regione per avviare un confronto sulle strategie da adottare per sostenere le imprese e i lavoratori dell’artigianato piemontese.

a.f.

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