Ufficiale, le scuole medie domesi intitolate a Gisella Floreanini
Il Natale porta agli alunni e al personale docente e non docente della scuola media del plesso di via Terracini di Domodossola il regalo di un edificio quasi totalmente rinnovato. In più per entrambi i plessi ovvero quello di via Matilde Ceretti e di via Terracini anche un nome alla scuola che dopo la fusione dei due istituti Giovanni XXIII e Ungaretti era semplicemente scuola media statale. La cerimonia di intitolazione dell'istituto a Gisella Floreanini, la partigiana ministro dell'assistenza della Repubblica dell'Ossola, avverrà prima del tradizionale concerto natalizio in programma giovedì 20 dicembre alle 20.45 nella sede di via Terracini. Al taglio del nastro alle 20 saranno presenti il sindaco Lucio Pizzi e l'assessore all'istruzione Daniele Folino seguirà la visita guidata alla scuola e il concerto di Natale. “E' praticamente una scuola nuova. Il struttura di via Terracini è stata oggetto di importanti lavori di ammodernamento per circa 900 mila euro – ha spiegato l'assessore alla Cultura Daniele Folino - sono stati rifatti i pavimenti, l'impianto di riscaldamento, ridisegnati alcuni spazi secondo le esigenze dei docenti e dei ragazzi”. L'intervento è stato possibile grazie ad un finanziamento con il bando “La buona scuola” e in parte con fondi comunali. La scuola Media di Domodossola è nata come istituto unico, nell’anno scolastico 2000-2001 attraverso la fusione di due Scuole preesistenti, la “G. Ungaretti” e la “Giovanni XXIII”. E' stato il consiglio d'istituto della scuola a proporre al comune l'intitolazione a Gisella Floreanini. La Floreanini nacque a Milano nel 1906. Laureatasi al Conservatorio in seguito insegnò musica. Fin dal 1929 iniziò una forte, pressante e costante attività di antifascista con il nome di Amelia Valli. Nel 1935 passò ad una forma di militanza politica attiva diretta nel Partito Socialista a cui si iscrisse nel medesimo anno. Per la sua attività antifascista fu costretta all’espatrio in Svizzera dove diviene responsabile della sezione italiana socialista di Ginevra. Nel 1941 aderisce al Partito Comunista d’Italia e, rientrata in Italia dopo l’8 settembre, prende attivamente parte alla lotta partigiana ed alla guerra antifascista. Durante i quaranta giorni della Repubblica partigiana dell’Ossola diviene Ministro dell’assistenza: è, così, la prima donna a ricoprire un incarico di governo nella penisola italiana (il primo ministro della repubblica italiana sarà l’on. democristiano Tina Anselmi che assumerà la responsabilità del dicastero del Lavoro e della previdenza sociale nel III governo Andreotti durante la fase della “solidarietà nazionale”). Quando le truppe dei nazisti tedeschi e dei repubblichini fascisti loro alleati provocarono la caduta della “zona libera” dell’Ossola, Floreanini si prodigò per trasferire in Svizzera il maggior numero di bambini possibile. Continuò a partecipare alla guerra di liberazione come combattente delle Brigate garibaldine della Valsesia e assunse la responsabilità dell’organizzazione per la difesa della donna. Il 25 aprile 1945 l’Italia è liberata e Gisella Floreanini venne nominata presidente del Comitato di Liberazione di Novara e viene decorata con la Medaglia d’oro della Resistenza.Nel 1948 viene eletta alla Camera dei Deputati nelle liste del Fronte Democratico Popolare ed aderisce al gruppo parlamentare del Partito Comunista Italiano e nel 1953 verrà rieletta, sempre alla Camera, nelle liste elettorali del Pci. Tra il 1962 e il 1972 fu dirigente dell’Udi (Unione Donne Italiane). Prestò la propria attività nell’Anpi e fu consigliere comunale a Domodossola e a Milano morì a Milano nel 1993.