La politica continua a dividersi sulla proroga alla chiusura del centro di raccolta rifiuti di Prato Michelaccio a 72 ore dalla chiusura di domenica 21. Lo dimostra l’esito della votazione sull’ordine del giorno presentato, a sorpresa, dal presidente Arturo Lincio in chiusura di consiglio provinciale.
In sintesi un appello alla Regione ad intervenire con una sua ordinanza, invocante l’emergenza sanitaria, da adottare d’intesa col ministero dell’Ambiente. Documento non condiviso dalla minoranza di Progetto Vco che insiste per un’azione diretta della Provincia, supportata dal parere legale acquisito dal Consorzio rifiuti che conferma quanto affermato nei giorni scorsi dal sindaco di Verbania, Silvia Marchionini, e riproposto in consiglio da Maria Rosa Gnocchi: “Basterebbe riproporre l’ordinanza di proroga della discarica delle Nosere, come fece a suo tempo il presidente Nobili”. Tesi sostenuta anche dal legale consultato dal Consorzio. Ci sarebbero gli estremi, ha riferito Gnocchi, “in quanto il comune di Ornavasso, per il quale ConSerVco ha presentato il suo progetto, è ancora in attesa di alcune autorizzazioni”. Lincio è rimasto sulla linea consigliata dal legale della Provincia, l’avvocato Paolo Scaparone, che non lascia adito a dubbi: la Provincia non ha più margini di manovra per intervenire. La discussione proseguirà stasera alle 19 nell’assemblea dei sindaci del Consorzio rifiuti. Mentre la politica si divide, e non decide, da lunedì si materializza il rischio di aumenti in bolletta agli utenti, ha avvertito la neo consigliera Stefania Mastropaolo, subentrata a Davide Bolognini proprio ieri: “La Tari, secondo i primi calcoli aumenterebbe del 30%, per alcune aziende che ho interpellato si tratterebbe di 1.000 euro”.
Specificità montana
Consiglio unanime, invece, sul rinnovo del protocollo d’intesa con Sondrio e Belluno sulla specificità montana. “Abbiamo costituito un tavolo di consultazione permanente – ha introdotto l’argomento Lincio – sulla base del quale chiedere una maggiore autonomia in virtù della specificità montana che ci è riconosciuta per l’alta percentuale di territorio montano e il confine con uno stato estero. Caratteristiche che solo noi tre abbiamo. Ci proponiamo come interlocutori diretti del governo col sostegno dell’Unione province italiane che è disposta a fornirci il supporto giuridico necessario. Chiediamo che la specificità di venga riconosciuta in materia di federalismo fiscale, difesa del suolo, politica ambientale. Belluno ci ha fatto pervenire la richiesta d’inserire nel protocollo l’attivazione di una sanità di montagna”.
Grazie ai canoni idrici la provincia intravede l’uscita dal tunnel del disavanzo
Gli 8.032.000 euro di canoni idrici consentono alla Provincia d’intravedere l’uscita dal tunnel del dissesto finanziario. Illustrando lo schema di bilancio 2021 e il pluriennale 2021-23, il consigliere delegato Giandomenico Albertella ha annunciato il rientro dal deficit ordinario nel 2023: due rate da 5.331.119,37 euro quest’anno e il prossimo, e l’ultima da 536.000 euro fra due anni. S’accorciano anche i tempi del rientro dal disavanzo straordinario: dai 40 anni concessi nel 2014 (2044) a 10 anni. Già da quest’anno però aumentano le risorse per l’edilizia scolastica, 500 mila euro; e per la viabilità, a 1.968 mila euro. E l’ente può tornare ad assumere: un dirigente nel settore lavori pubblici, 2 dipendenti all’ufficio tecnico, uno a metà tra ufficio tecnico e ragioneria. La segreteria generale sta valutando la possibilità di rinunciare, almeno per quest’anno al dirigente per portare a 6 le assunzioni nelle posizioni subordinate.
La surroga a Davide Bolognini
La surroga a Davide Bolognini, mancato il 14 dicembre, non poteva essere una semplice sostituzione, a causa di quello che Lincio ha definito “un gesto estremo prodotto da un malessere ch’era riuscito a celare fino all’ultimo”. Al consigliere Pd è stato dedicato il minuto di silenzio di rito. “Appassionato, al punto da assumere toni accesi ma sempre rispettosi”, così l’ha ricordato Lincio rivolgendo un pensiero “alla moglie e alla famiglia con la speranza che il tempo possa lenire il dolore”. Commossa Marina Oliva (Forza Italia). “L’ho visto nascere politicamente, crescere, me lo sono trovata di fronte il consiglio comunale. Quando sono arrivata in Provincia averlo davanti, sia pure come avversario politico, mi ha fatto sentire meno sola”.
Con l’ingresso di Stefania Mastropaolo Progetto Vco cessa d’essere un gruppo monocolore Pd. Consigliera comunale eletta nella lista civica “Per Crevoladossola”, ha aderito ad Italia Viva dopo la scissione di Matteo Renzi dal Pd.