Tra le attività più danneggiate di questo periodo ci sono le scuole di danza. L'Arabesque è un centro molto frequentato a Domodossola, con una media di 130 allievi ogni anno con un'età compresa tra i 4 e i 20 anni, che ormai come tutte le realtà di questo settore è ferma.
«Sono ormai due anni di lavoro persi – dice Sabino Melacarne, presidente dell'associazione sportiva dilettantistica, nella quale è direttrice artistica della scuola di danza Arabesque l'insegnante Manuela Barbetta – abbiamo una struttura di 300 metri quadri in affitto. Ci siamo sempre adeguati ai protocolli indicati dai decreti, abbiamo ricevuto un solo contributo in dicembre e poi nulla, solo le spese. Nell'associazione lavorano tre maestri di Milano, Bergamo, Brescia anche loro fermi»
La scuola proponeva pre-danza, per bambine/i di 4 anni propedeutica, dai 6 anni; danza classica danza contemporanea e modern hip hop & dancehall. Propedeutica e classica con l'insegnante Manuela Barbetta abilitata all'insegnamento dalla scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano e con il Maestro Guido Marni, ex ballerino del Teatro alla Scala diplomato alla scuola di ballo della Scala e al Teatro Bolshoi di Mosca. Danza contemporanea e moderna con l'insegnante-coreografo Cristian Giunta. Hip hop e dancehall con la ballerina-coreografa internazionale Lil Cri del Moma Studios di Milano.
«Speriamo - dice Sabino Melacarne - di poter ripartire presto con le attività che mancano tanto a noi quanto agli allievi».
« Quando si riprenderà – aggiunge la direttrice artistica Manuela Barbetta- ci sarà un grande lavoro da fare con le allieve, speravamo di riprendere dopo Pasqua, ma non credo sarà possibile, speriamo di poter riprendere almeno a maggio. Lo scorso anno dopo essere stati fermi con il primo lockdown avevamo riaperto adeguandoci ai protocolli a settembre, poi ad ottobre abbiamo dovuto chiudere di nuovo. Oltre i corsi mancano anche i numerosi concorsi in tutto il Nord Italia ai quali partecipavamo con le nostre allieve. Ci sarebbe la possibilità di partecipare a concorsi on line, ma potremmo farlo con un gruppo ristretto di allieve e non ci sembra giusto privilegiarne alcune rispetto ad altre. Mancherebbe poi il fascino di trovarsi sul palco e di avere il pubblico di fronte. Stiamo vivendo una situazione triste, la salute al primo posto, ma ci auguriamo che presto si possa tornare a danzare insieme».