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Sport | 28 marzo 2021, 19:30

Crisi profonda per le scuole di danza, L’Arabesque: “Due anni di lavoro persi”

“Abbiamo una struttura di 300 metri quadri in affitto, abbiamo ricevuto un solo contributo in dicembre e poi nulla, solo le spese”

Crisi profonda per le scuole di danza, L’Arabesque: “Due anni di lavoro persi”

Tra le attività più danneggiate di questo periodo ci sono le scuole di danza. L'Arabesque è un centro molto frequentato a Domodossola, con una media di 130 allievi ogni anno con un'età compresa tra i 4 e i 20 anni, che ormai come tutte le realtà di questo settore è ferma.

«Sono ormai due anni di lavoro persi – dice Sabino Melacarne, presidente dell'associazione sportiva dilettantistica, nella quale è direttrice artistica della scuola di danza Arabesque l'insegnante Manuela Barbettaabbiamo una struttura di 300 metri quadri in affitto. Ci siamo sempre adeguati ai protocolli indicati dai decreti, abbiamo ricevuto un solo contributo in dicembre e poi nulla, solo le spese. Nell'associazione lavorano tre maestri di Milano, Bergamo, Brescia anche loro fermi»

La scuola proponeva pre-danza, per bambine/i di 4 anni propedeutica, dai 6 anni; danza classica danza contemporanea e modern hip hop & dancehall. Propedeutica e classica con l'insegnante Manuela Barbetta abilitata all'insegnamento dalla scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano e con il Maestro Guido Marni, ex ballerino del Teatro alla Scala diplomato alla scuola di ballo della Scala e al Teatro Bolshoi di Mosca. Danza contemporanea e moderna con l'insegnante-coreografo Cristian Giunta. Hip hop e dancehall con la ballerina-coreografa internazionale Lil Cri del Moma Studios di Milano.

«Speriamo - dice Sabino Melacarne - di poter ripartire presto con le attività  che mancano tanto a noi quanto agli allievi».

« Quando si riprenderà – aggiunge la direttrice artistica Manuela Barbetta- ci sarà un grande lavoro da fare con le allieve, speravamo di riprendere dopo Pasqua, ma non credo sarà possibile, speriamo di poter riprendere almeno a maggio. Lo scorso anno dopo essere stati fermi con il primo lockdown avevamo riaperto adeguandoci ai protocolli a settembre, poi ad ottobre abbiamo dovuto chiudere di nuovo. Oltre i corsi mancano anche i numerosi concorsi in tutto il Nord Italia ai quali partecipavamo con le nostre allieve. Ci sarebbe la possibilità di partecipare a concorsi on line, ma potremmo farlo con un gruppo ristretto di allieve e non ci sembra giusto privilegiarne alcune rispetto ad altre. Mancherebbe poi il fascino di trovarsi sul palco e di avere il pubblico di fronte. Stiamo vivendo una situazione triste, la salute al primo posto, ma ci auguriamo che presto si possa tornare a danzare insieme».

Mary Borri

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