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Politica | 05 maggio 2021, 12:50

Ciurleo: “I fondi che l’ASL ha stanziato dimostrano come le idee siano ancora in fase di gestazione”

“Abbiamo notato che non si parla più di ospedale provinciale in Ossola, che il sindaco aveva sbandierato insieme ad alcuni esponenti leghisti Ossolani”

Ciurleo: “I fondi che l’ASL ha stanziato dimostrano come le idee siano ancora in fase di gestazione”

Credo sia giusto ribadire la posizione della nostra lista sulla questione sanità ed ospedale nuovo di Domodossola.

In questi giorni, dopo gli annunci del centro destra, si è aperto un dibattito a livello provinciale. Quello che è emerso è che niente è stato ancora deciso da Torino.

Un nuovo ospedale a Domodossola, la riconversione di quello di Verbania e il mantenimento dei due Dea sono le linee di principio di questa proposta, anche se non si è entrati nella fattibilità reale dei progetti.

I fondi che l’ASL ha stanziato per una nuova ala e gli investimenti milionari sia al San Biagio che al Castelli dimostrano come le idee siano ancora in fase di gestazione. Si decide per un nuovo ospedale: ma si investono e mettono a bilancio denaro per ampliare il vecchio. Il rischio, insomma, è quello di non realizzare nulla per eccessiva litigiosità del territorio. 

Il ministero della Salute classifica i Dipartimenti di Emergenza Urgenza e accettazione come “un’aggregazione funzionale di unità operative che mantengono la propria autonomia e responsabilità clinico-assistenziale, ma che riconoscono la propria interdipendenza […]”. Inoltre possono essere di I livello e II livello. “Un Ospedale sede di DEA di I Livello (come il San Biagio e il Castelli) - si legge dal Ministero - garantisce oltre alle prestazioni fornite dagli ospedali sede di Pronto Soccorso anche le funzioni di osservazione e breve degenza, di rianimazione e, contemporaneamente, deve assicurare interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologia). Sono inoltre assicurate le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali”.

Abbiamo notato che non si parla più di ospedale provinciale in Ossola, che il sindaco aveva sbandierato insieme ad alcuni esponenti leghisti Ossolani. Delle due ipotesi quale tenere per buona? Un Ospedale provinciale in Ossola? Allora si chiarisca quali specialità ospiterà, la sua dotazione di personale e attrezzature, si garantiscano posti letto sufficienti, non meno di 400/450. Oppure si pensa di lasciare gli attuali ospedali, ma con più posti letto rispetto a quelli palesati? Ma anche qui ci piacerebbe sapere specialità, personale, attrezzature e posti letto. 

I posti letto previsti non danno garanzie strutturali per il futuro a medio e lungo termine per cui il ricorso ai privati e la mobilità passiva non si ridurranno.

Ci chiediamo se tutto questo potrà essere garantito per i due nosocomi. E sul futuro dell’ospedale San Biagio? Si vende al privato o si trasforma?

Insomma troppe incognite in un futuro incerto. Unica certezza la costante e continua perdita di servizi. 

Assistiamo al silenzio assenso dell’amministrazione domese che lancia solo facili slogan elettorali, ma di concreto non fa nulla per difendere il nostro nosocomio e la salute di domesi ed ossolani.


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