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Politica | 16 giugno 2021, 12:00

La Lega domese replica a Ricci sulla movida: “Forse è meglio che si candidi tra vent’anni”

Il consigliere Bossi: “Tutela sicurezza e ordine pubblico non attiene ai compiti del sindaco. Lascia perplessi il fatto che chi aspira a ricoprire il ruolo di primo cittadino non conosca la normativa di riferimento”

Del candidato sindaco Gabriele Ricci ricordiamo il suo recente passato in cui, nel ruolo di Segretario cittadino del Partito Democratico, era allineato con il suo partito per la chiusura dell’Ospedale domese e la costruzione dell’Ospedale sul cucuzzolo di Ornavasso.

Oppure possiamo ricordarlo per il suo comizio a favore dei migranti, durante la manifestazione sotto il Palazzo di Città.

Sufficiente per dare la vera immagine che il candidato Ricci ha della Domo di domani: una città senza ospedale e piena di centri di accoglienza, quei centri di accoglienza (una ventina) aperti dal suo partito e tutti chiusi grazie al lavoro del Sindaco Pizzi.

Oggi lo ritroviamo in veste di illuminato suggeritore mentre cerca di sfornare mirabolanti idee per la risoluzione del problema movida, mai affrontato dalla precedente amministrazione a guida PD.

Lascia però almeno perplessi il fatto che chi aspira a ricoprire il ruolo di Sindaco non conosca neanche le basi della normativa di riferimento.

Le problematiche del centro storico domese rientrano nella materia dell’ordine pubblico. La tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico non attiene ai compiti del Sindaco il quale, certamente, può e deve collaborare con le preposte Autorità ma non è la figura individuata dal legislatore quale referente per la gestione e la risoluzione della problematica.

Il TULPS (Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza), all’art. 1, stabilisce chiaramente quali siano le figure preposte: il Prefetto ed il Questore, quali “autorità provinciali”; e il Capo dell’ufficio di PS del luogo, quale “autorità locale”. Soltanto laddove quest’ultimo manchi (ovvero nei Comuni dove non vi sia un Ufficio della Polizia di Stato), l’autorità locale di pubblica sicurezza sarà rappresentata dal Sindaco.

Posto che a Domodossola un ufficio della PS è presente, va da sé che il Sindaco non ha competenze in ordine a quanto sopra, se non quelle previste ai sensi dell’art. 54 D. Lgs. n. 267/2000, secondo cui egli deve “comunicare” al Prefetto (e non certo “sostituirsi” ad esso) eventuali situazioni che destino allarme per la sicurezza o l’ordine pubblico, come ha sempre fatto puntualmente il Sindaco.

Alla stessa stregua l’eventuale sospensione o addirittura la revoca della licenza per quei locali che creino gravi problematiche per l’ordine o la sicurezza pubblica rientra tra gli atti di esclusiva competenza del Questore, ai sensi dell’art. 100 TULPS, non già del Sindaco.

Forse è meglio che Ricci ci ripensi e si candidi tra vent’anni, così avrà un po’ di tempo per capire come funzionano davvero le cose.

Il Consigliere Comunale Domodossola Lega Salvini

Marco Bossi

Comunicato Stampa

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