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Attualità | 23 giugno 2021, 14:00

Cresce il numero di esemplari di lupi sull'arco alpino occidentale, come gestirli?

“Il Piemonte sta provando a semplificare l'iter burocratico per rimborsare gli allevatori che hanno subito danni”

Cresce il numero di esemplari di lupi sull'arco alpino occidentale, come gestirli?

“Il lupo è un rompiscatole, non è un animale pacioso”. Di nuovo la presenza del lupo sull'arco alpino occidentale, in particolare proprio in Piemonte e nel nostro territorio, e i problemi per gli allevatori e non solo che ne derivano, sono stati il 22 giugno al centro di un corso di formazione professionale rivolto ai giornalisti al quale hanno partecipato, nelle vesti di relatori, tre esperti del settore faunistico.

Luca Giunti, guardaparco da anni, ha snocciolato i dati in costante crescita: se i lupi censiti mezzo secolo fa nel Paese erano circa 100, oggi in Italia se ne contano almeno 2 mila esemplari, oltre 400 di questi sono stai individuati nella nostra regione, Ossola compresa. “Il margine di errore nel calcolo è assai ridotto - ha spiegato Giunti - anche se è vero che i lupi sono in forte espansione in tutta Europa e pure nel Vco, perché parliamo di un animale protetto ovunque”. Tra breve, è stato anticipato, saranno disponibili i numeri (col segno più) aggiornati. Giunti ha poi focalizzato il suo intervento sulla gestione dei rimborsi. “Purtroppo soluzioni certe non ne esistono, la gran parte dei soldi che vanno agli allevatori in caso di danni sono indennizzi che fanno riferimento a tre leggi nazionali, per cui si registra un po’ di confusione in materia. Il Piemonte, dal canto suo, sta provando con l’amministrazione regionale attualmente in carica a modificare la situazione semplificando l'iter in direzione degli allevatori che vanno difesi”, ha detto Giunti.

Valeria Salvatori, biologa e coordinatrice di progetti a livello nazionale, ha illustrato il piano di conservazione del lupo. “Un documento di un centinaio di pagine che in Italia è scarsamente applicato e che ha subito nel tempo diverse revisioni ed è stato, oltre tutto, oggetto di grandi polemiche. La normativa prevede che, in deroga, si possano abbattere fino al 5 per cento di esemplari censiti, ma c’è chi va oltre questi paletti”. Il riferimento ai bracconieri non è stato esplicito, ma rappresenta uno dei nodi sul tavolo.

Laura Scillitani, giornalista del settore, ha parlato invece di ibridazione e soprattutto dei lupi che si avvicinano alle nostre abitazioni. “E' importante non lasciare mai il mangiare del cane nella ciotola fuori casa perché i lupi sono ovviamente attratti e se li avvistiamo evitiamo di dar loro confidenza, non avviciniamoci per fare delle foto. Il lupo che entra nel contesto urbano non lo fa per attaccare, ma non necessariamente cerca contatti. E’ un rompiscatole per definizione, non è un animale pacioso”.

Infine, l'appello che i relatori hanno rivolto agli escursionisti “che generalmente hanno poca consapevolezza di sé. In particolare nei mesi estivi bisogna stare molto attenti quando portiamo i nostri cani in montagna: teniamoli sempre al guinzaglio come previsto dalla legge. E non solo perché possono essere uccisi dai lupi, ma perché loro stessi possono sbranare un capriolo o altri animali”.


Redazione

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