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Associazioni | 17 marzo 2022, 17:20

La bici come strumento per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia

È la proposta che arriva dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta di Novara che ha rilanciato a 20 sindaci delle province di Novara e Vco l’appello del presidente nazionale Alessandro Tursi

La bici come strumento per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia

La bicicletta come strumento principe della riduzione della dipendenza energetica dalla Russia. La proposta arriva dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta di Novara che, con il suo presidente Giulio Rigotti ha rilanciato a 20 sindaci delle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola l’appello del presidente nazionale Alessandro Tursi.

Voi Sindaci – si legge nell’appello - avete la possibilità di fare molto da subito. L’azione più semplice, rapida e razionale è ridurre in modo deciso gli sprechi energetici, a cominciare dalla mobilità urbana, dove oggi la gran parte degli spostamenti avviene ancora con l’auto privata e per tragitti brevissimi, inferiori ai tre chilometri”.

Di fronte a questa nuova crisi – aggiunge - voi amministratori pubblici potete fare la differenza già nel breve termine e offrire finalmente ai vostri cittadini la libertà di poter scegliere un modello di mobilità alternativa che già in tantissimi desiderano e che vorrebbero abbracciare, se solo le città diventassero più sicure e adatte alle persone. A seguito della pandemia lo Stato vi ha messo a disposizione nuovi strumenti leggeri, rapidi e a bassissimo costo, già da tempo diffusi nel resto d’Europa, che dunque potete adottare da subito in modo diffuso e sistematico: corsie ciclabili, strade urbane ciclabili E bis, case avanzate, doppio senso ciclabile, strade scolastiche”.

La Fiab propone di riservare gli scuolabus a chi ne ha realmente bisogno, risparmiando carburante e garantendo invece ai ragazzi che abitano meno lontano dalle scuole il diritto alla mobilità attiva tanto raccomandata dai pediatri, con servizi di pedibus e bicibus che possono essere organizzati già con la ripresa dell’anno scolastico dal prossimo settembre.

Nell’immediato – si legge ancora nell’appello -  potete realizzare e ampliare le “Zone 30”, per poi arrivare, come in altri paesi europei, ad adottare i 30 km/h come regola in città”.

Scelte che, secondo la Fiab contribuiscono alla sicurezza strategica del Paese e proteggono le tasche dei singoli cittadini stringendo  “il flusso di denaro che nutre gli autocrati delle fonti fossili, le loro armi e le loro guerre”.

ECV

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