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Ambiente | 18 aprile 2022, 19:00

''Il progetto Terna nasconde il vecchio Interconnector''

Le perplessità di Italia Nostra contenute nel dossier presentato pochi giorni fa al Ministero della Transizione Ecologica

''Il progetto Terna nasconde il vecchio Interconnector''

‘’Dietro il nome ‘’Razionalizzazione delle rete della Val Formazza", in realtà, si nasconde, o meglio c'è il concreto rischio, che si nasconda qualche cosa di molto più rilevante. Insomma il vecchio Interconnector che, sotto altre spoglie, prenderebbe di nuova forma’’. E’ quanto sostiene la sezione provinciale di Italia Nostra che lo scorso 11 aprile ha  presentato altre osservazioni al Ministero della Transizione ecologica.

Una integrazione a quanto già presentato in passato.

Terna ha infatti presentato il suo nuovo progetto con un investimento di 120 milioni di euro, che prevede la demolizione di circa 60 km di elettrodotti aerei esistenti in alta tensione per un totale di 225 sostegni, da realizzarsi al completamento di 76 km di nuove linee elettriche aeree e 10 km in cavo interrato.

Ma Italia Nostra ricorda che il progetto deve ‘’essere  finalizzato alla tutela dell’ambiente, dove, anche nella nuova eccezione costituzionale di questo termine, il paesaggio e gli ambiti protetti, devono costituire un fattore qualificante per la verifica della coerenza progettuale rispetto ai fini e agli scopi che deve perseguire. Ma alcuni dati quantitativi del progetto risultano, apparentemente, incoerenti e peraltro molto discostanti rispetto al protocollo originario: Terna S.P.A./Regione Piemonte. L’elemento che più colpisce non è tanto l’aumento della consistenza progettuale, quanto piuttosto il rapporto tra soluzioni aeree e soluzioni interrate.

 

Italia Nostra ripercorre l’accordo iniziale che ‘’era limitato alla Valle Formazza, e in particolare della sua parte alta e terminale, a fronte di varianti di linee a 222 KV per una lunghezza di 11 km, si prevedeva un interramento della linea a 132 KV per una estensione di 4,5 Km.: tratta Ponte/Fondovalle. Sostanzialmente veniva coinvolta la parte dell’ alta valle, interamente occupata dal Comune di Formazza, il cui territorio, interessato dalla presenza di numerosi nuclei abitativi, veniva liberato dalle servitù, dai vincoli e dalle interferenze che le linee aeree determinavano, sia con il paesaggio che con la qualità ambientale.’’

 

‘’Nel progetto ora presentato – dice Italia Nostra -  , che non può essere ricondotto ad una semplice razionalizzazione, ma quanto piuttosto a un radicale rinnovamento e rifacimento strutturale delle linee dell’intera Valle Formazza, di parte della Valle Antigorio, sino al suo innesco con l’alta Valle Ossola, a fronte di nuove linee aeree per uno sviluppo di 76 Km., si prevede un interramento di soli 10 km., con un saldo attivo di tracciati aerei di + Km. 16, rispetto alla previsione di smantellamenti per Km. 60. Un evidente sbilanciamento, di cui si chiede che il proponente ne giustifichi le ragioni, individuando in maniera dettagliata i motivi ostativi di un’ alternativa possibile, quale l’interramento, ancorché parziale della attuale linea di fondo valle , sbilanciamento tra soppressione di vecchie linee e costruzione di nuove, poco compensato dall’incremento di quelle in interrato, e da ricondursi al fatto, già evidenziato, che non si tratta di una semplice razionalizzazione, ma di qualche cosa di più e di diverso e che, aggiungiamo, mantiene un’ impressionante somiglianza tecnica e progettuale, come meglio in seguito verrà evidenziato, nella scelta dei tracciati e delle soluzioni, con quanto era stato presentato nel progetto: “ Interconnector” , formalmente fatto archiviare’’.

‘’Apparentemente, – aggiunge l’associazione ambientalista -  Terna da un lato dà una risposta alla propria esigenza di sostituzione, per obsolescenza, della linea di fondovalle, localizzandola sui versanti di sponda sinistra e in alta quota, con la costruzione di un nuovo impianto a doppia terna, ricalcando sostanzialmente il tracciato dell’Interconnector per gli ambiti vallivi comuni, non dichiara l’intenzione di aver accantonato definitivamente quel progetto, anzi ne rimarca il non essere venuto meno l’onere di attuarlo, riproduce per tali tratte comuni le stesse criticità già fatte oggetto di puntuali osservazioni e che potranno essere riproposte, ribadisce l’impraticabilità, sia tecnica o economica, o entrambe, di ogni soluzione razionale e non invasiva che si traduca in un interramento sostanziale della veccia linea di fondovalle, ancorché rinnovabile per le parti aeree non interferenti con ambiti antropizzati e  di non particolare valore paesaggistico/ambientale, cosa che, se attuata sarebbe coerente con quanto Terna medesima afferma di perseguire’’

Secondo Italia Nostra ‘’è pacifico che lo spacchettamento progettuale, ai fini di valutazione, non è né ammesso, né ammissibile e quindi si chiede che Terna chiarisca i reali intendimenti dell’investimento per il quale ora chiede l’approvazione della valutazione di impatto. Se infatti, sul piano tecnico, questo intendimento è assolutamente lecito, finalizzandolo ad una riduzione dei costi, esso non si giustifica sul piano della valutazione di impatto, poiché in assenza di una esplicita dichiarazione contraria a perseguire nel futuro prossimo venturo il progetto “Interconnector”, dovrebbe Terna giustificare le ragioni di un investimento tanto importante a fronte di iniziali richieste molto più limitate e comunque dovrebbe giustificare le ragioni che rendono il progetto presentato l’unico in grado di rispondere a tutti i requisiti di sostenibilità che vengono astrattamente dichiarati, dimostrando invece e contestualmente la impraticabilità di altre soluzioni meno impattanti e più coerenti con la dichiarata: razionalizzazione’’ .

Renato Balducci

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