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Cultura | 28 aprile 2022, 14:45

Prosegue il laboratorio teatrale dedicato alle leggende di Trontano

L' obiettivo è la creazione di uno spettacolo amatoriale. Diciassette i partecipanti al corso tenuto da Danila Massara

Prosegue il laboratorio teatrale dedicato alle leggende di Trontano

Secondo appuntamento, il 26 aprile, con il laboratorio teatrale che intende aiutare i trontanesi a riappropriarsi delle storie dei miti e delle leggende del passato e nello stesso tempo far scoprire in una veste inedita le nostre montagne ai turisti e agli ossolani attraverso un mondo fantastico.

Si tratta del primo esperimento del genere finanziato dalla Fondazione Cariplo, nato da un'idea dell'associazione Culturale Navasco e che rientra nel programma del Parco Letterario dedicato a Nino Chiovini.

L' obiettivo è la creazione di uno spettacolo amatoriale: diciassette i partecipanti al corso tenuto all'Atelier Arti Performative di Domodossola da Danila Massara, coreografa, regista e insegnante di teatro-danza.

Nella prima parte della lezione ci sono stati esercizi per imparare ad affrontare il palcoscenico, per la respirazione e la dizione, per abituarsi all'improvvisazione, poi vi è stato l'approccio con la lettura di una prima leggenda che verrà adattata a testo teatrale. Nell'ultima parte sono stati creati tre gruppi di personaggi presenti nella storia : i pastori, i cacciatori, le paesane. Ogni gruppo ha improvvisato in dialetto dei dialoghi davanti ai propri compagni questo per imparare attraverso un percorso di ricerca, gioco e sperimentazione teatrale ad entrare nella magia della storia.

Gli aspiranti attori avranno tempo fino all'estate per provare ogni martedì dalle 19 alle 21.30, e per arrivare poi alla messa in scena della pièce. Con ogni probabilità saranno rappresentate più leggende popolari di Trontano, tra quelle narrate nel volume saranno scelte quelle che meglio si prestano allo scopo di essere rappresentate teatralmente. “L’obiettivo - dice Danila Massara - è la creazione di uno spettacolo amatoriale, con il triplice scopo di coinvolgere in maniera attiva gli abitanti, far conoscere e divulgare la tradizione popolare e invitare alla lettura di altre leggende”.

“Sono originaria di Milano, vivo da dieci anni a Pello, una frazione di Trontano, dove ho un bed and breakfast –dice Simona Silvestri- ; poartecipo al corso perché mi è piaciuta l'idea, è un modo per conoscere le leggende ed integrarmi di più nel paese”.  “Mi hanno invogliato a partecipare -dice Elia Maccagno, un altro corsista – le passate esperienze teatrali avute con la compagnia la Clessidra”.

Proprio la lettura della leggenda 'Ul mutun del diaul' ha permesso a Ferruccio Sbaffi, un altro dei partecipanti al corso, di ricordare e raccontare al gruppo un simpatico aneddoto della sua infanzia legato al Mutun. “Un tempo alle feste campestri veniva cucinato il mutun a la sau oggi soppiantato dalle costine di maiale. Ricordo alla festa della Grotta del piano di Cosasca al lunedì finita la festa a noi bambini che avevamo dato una mano agli organizzatori veniva offerta la merenda con un panino, non però con le parti più pregiate del montone che ormai erano state vendute, ma con il fegato cucinato con le cipolle, ed era per noi una sorta di ricompensa”.


Mary Borri

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