Attacco di un lupo a un gregge di 43 ovini alcuni giorni fa sopra Bosco Gurin, 16 animali sono stati trovati morti e 13 sono dispersi. Dopo questo nuovo episodio di predazione, l'ex deputato ticinese Germano Mattei e Georges Schnydrig, copresidenti dell’Associazione Svizzera per la protezione del territorio dai Grandi Predatori, hanno scritto alla consigliera federale Simonetta Sommaruga per chiedere interventi urgenti. “È appena iniziata la stagione alpestre e in tutto l’arco alpino (in particolare nei Cantoni Vallese, Grigioni, Uri e Ticino) si registrano predazioni di pecore e capre in numeri mai visti, mai registrati così tanti lupi in ogni regione. Non solo nelle valli e in montagna, ma pure vicino ai centri urbani. Servono ulteriori misure urgenti per arginare il libero dilagare dei lupi in Svizzera. La soglia del tollerabile è oramai superata. Allevatori e alpeggianti sono esasperati e minacciano di farsi giustizia da soli”. Tra le richieste dell'associazione l'accoglimento della richiesta del Vallese di autorizzare un prelievo straordinario di lupi per i prossimi sei mesi, autorizzare i cacciatori al prelievo dei lupi cacciabili e diminuire il grado di tutela dei lupi da “assoluto” a “protetto”.
Intanto il Municipio di Cevio in Val Maggia si è schierato con i pastori ticinesi con una risoluzione municipale per “manifestare pubblica e piena solidarietà” al settore dell'allevamento costretto a confrontarsi “con un grave problema che, incomprensibilmente, non viene riconosciuto come tale”. Come riporta Ticinonews “per il Municipio l’allevamento tradizionale locale è a grave rischio di estinzione e per questo lo ha dichiarato specie protetta da tutelare”.