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Economia | 19 settembre 2022, 08:40

Le richieste di Confartigianato al prossimo Governo: "Investire sul turismo per aiutare le piccole imprese"

Il presidente Dino De Santis: "Proseguire sulla strada tracciata da Draghi, il binomio artigianato e turismo può portare sviluppo e lavoro"

Le richieste di Confartigianato al prossimo Governo: "Investire sul turismo per aiutare le piccole imprese"

Più di 1 su 8 delle circa 117mila imprese artigiane del Piemonte è coinvolta, direttamente o con l’indotto, nel mercato turistico. Sono infatti 13.969 le piccole e medie realtà (al 1 trimestre 2022) che si occupano di attività legate alle vacanze e allo svago: dall’agroalimentare ai servizi turistici, dalla cura della persona alle attività ricreative, culturali e dell’intrattenimento, dai bar, caffè e pasticcerie alla somministrazione di alimenti e bevande, per arrivare ai trasporti, gestione di strutture ricettive e sportive ma anche produzione e vendita di monili, artigianato artistico, abbigliamento e calzature.

A Torino metà delle imprese artigiane legate al turismo 

Grazie al trend positivo del turismo registrato quest’anno, per queste realtà produttive cresce la domanda di beni e servizi generata dall’afflusso turistico. 2242 sono legate alla ristorazione, 2819 operano nell’agroalimentare, 3.130 sono aziende manifatturiere e dei servizi e 2.504 operano nei trasporti e 2.093 gravitano nella moda. Inoltre 1.110 sono bar e pasticcerie, 68 le attività culturali, 2 svolgono attività di comunicazione e 1 è strutture ricettiva.

La metà delle imprese artigiane legate al turismo sono a Torino (7.368), 1.893 a Cuneo, 1.672 ad Alessandria, 975 a Novara, 629 ad Asti, 483 a Vercelli, 476 nel Verbano e 473 a Biella. A rilevarlo l’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato, sui dati di UnionCamere-InfoCamere 2022, sull’artigianato interessato dalle attività turistiche.

De Santis: "Artigianato e turismo binomio perfetto"

I numeri continuano a dimostrare come artigianato e turismo siano molto più che complementari – afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino - e come questi due elementi, fondamentali per la nostra economia, debbano essere promossi e venduti insieme e devono fungere da propulsore anche per la nascita di nuove imprese artigiane. Ciò lo si può fare continuando a investire e a fare promozione”.

Cosa chiederemo ai candidati in tema di promozione turistica? Continua De Santis - Di certo l’impegno a mantenere il dicastero dedicato con portafoglio ritornato, con il Governo Draghi, dopo oltre 30 anni, il binomio artigianato e turismo sia occasione per la nascita di tante nuove imprese”.

La richiesta: "Sostenere la ripresa post pandemica"

Per Confartigianato  è innegabile che turismo e artigianato non siano ancora usciti dalla crisi post pandemica (a causa della riduzione dei consumi interni, per l’interruzione di afflussi importanti come quelli dalla Russia, per la concorrenza spietata delle altre nazioni e continenti che, in questi ultimi anni hanno investito molto su tutto ciò che poteva attrarre nuovi visitatori) ma i dati registrano una buona ripresa.

Questa fittissima rete di imprese – riprende De Santis – è al servizio dei turisti ed è quindi fondamentale rendere accogliente il nostro territorio. E’ adesso che diviene necessario programmare, promuovere, combattere per rendere sempre più appetibili, e fruibili, la nostra terra e i nostri imprenditori. E’ opportuno, a tal proposito che le imprese, in particolare quelle artigiane, mettano a disposizione del turista non solo la più ampia gamma di prodotti e sensazioni, ma se stesse”.

"Investire sul turismo per aiutare le piccole imprese"

E’ importantissimo continuare a puntare, incentivandolo con appositi sostegni economici,  il mercato del turismo esperienziale – conclude De Santis – questa nuova forma di vacanza è indispensabile per soddisfare al meglio le nuove esigenze del turista moderno, sempre più alla ricerca della tipicità, di esperienze nuove, da vivere in prima persona e che solo una realtà artigiana può dargli quindi l’artigianato deve, e dovrà, ricoprire sempre un ruolo di primo piano all’interno dello sviluppo strategico del turismo nella regione”.

A livello nazionale, la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia si concentra per il 41,0% in alloggio mentre il restante 59,0%, pari a 12,5 miliardi di euro, comprende trasporti passeggeri – fornito da residenti sul territorio nazionale - ristorazione e acquisti di prodotti artigianali e del made in Italy. Nel complesso si tratta di un paniere di beni e servizi per i quali la qualità fa la differenza, consolidando l’elevata reputazione dell’offerta turistica italiana.




C.S.

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