Gli Italiani hanno votato ed il mandato è chiarissimo. Ora serve stabilità e concentrarsi sui problemi". Il mondo economico torinese (e non solo), come tradizione, non commenta l'esito delle urne. Ma prende atto. E torna a indicare le priorità, al di là del colore politico: "Diciamo basta con i giochi di palazzo - Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino -. Le emergenze economiche e sociali che stiamo vivendo richiedono tempi strettissimi per l’avvio della prossima legislatura e il varo del nuovo Governo per ripartire dalle richieste delle piccole imprese, che rappresentano il 99,3% del tessuto produttivo piemontese, dei loro dipendenti e dei territori in cui operano: proseguire con il PNRR e le riforme ad esso collegate, Giustizia, Fisco e Appalti, un fisco più leggero e meno burocratico e aiuti straordinari per energia e materie prime”.
Artigiani: "Pnrr, stabilità e stop ai rincari"
“Appena formato il nuovo Governo – prosegue De Santis – saremo disponibili ad incontrare tutti coloro che vorranno intraprendere con noi un dialogo collaborativo e di costruzione di un percorso che veda le attività produttive sempre al centro di ogni ragionamento di sviluppo in Italia e nel nostro territorio. Le aziende che rappresentiamo hanno bisogno di un forte interesse da parte dei parlamentari locali che si accingono ad affrontare una nuova legislatura nei prossimi anni”.
Tra le richieste, stabilità (innanzitutto), ma anche certezze su giustizia, appalti, fisco e i fondi in arrivo con il Pnrr. "La stabilità infatti è anche un tema di credibilità internazionale e un tema economico". E non può mancare il riferimento ai costi delle bollette: "Proseguire nella pressione verso la UE affinché si trovi una intesa su un “price cap” - conclude il presidente degli artigiani -, ma anche puntare all’autoproduzione energetica per mettere al riparo il sistema produttivo dalle oscillazioni del mercato e dalle speculazioni sul costo dell’energia".
Sindacati: "Basta ribaltoni, alzare i salari dei lavoratori"
Anche dal mondo sindacale, in particolare da Fim-Cisl Torino, sottolineano come "il risveglio consegna un dato elettorale ben definito e chiaro nelle espressioni di voto degli italiani. Un risultato che sicuramente definisce il quadro parlamentare sia alla Camera che al Senato. Come Fim Cisl riteniamo sia importante, al netto delle preferenze di voto di ciascuno, che vi sia in questo paese una situazione che permetta, nei limiti della Costituzione e delle leggi, una governabilità. Purtroppo nella storia Repubblicana italiana siamo abituati a continui litigi e ribaltoni anche in condizioni di voto chiare e maggioritarie".
"Il tempo che abbiamo di fronte non permette distrazioni, occorre occuparsi subito di una serie di questioni senza indugi e con chiara visione. In primis far uscire i lavoratori da un “salario povero”, restituendo anche con la leva fiscale un maggiore potere d’acquisto, fornire alle imprese il supporto e la direzione necessaria al fine di agevolare e incentivare gli investimenti privati in modo tale da creare occupazione, difendere i settori strategici quali l’Automotive, l’Aerospazio e il settore ferroviario che trainano anche le piccole e medie imprese che sono tessuto importante per il territorio. Inoltre, va affrontato il tema del “caro bollette” grande freno di crescita e sviluppo per le imprese e soprattutto un “salasso” per i bilanci familiari".
Gli agricoltori: "Green e transizione energetica"
Dal settore primario arriva la voce di Cia-Agricoltori Italiani: "Ufficializzato il risultato elettorale - dichiara il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini - si lavori celermente alla costruzione di un nuovo Governo che garantisca centralità all’agricoltura e riconosca nei fatti al settore il ruolo strategico che ha già dimostrato in pandemia e che sarà cruciale per la transizione energetica e green”.