Gli alunni di seconda delle scuole Kennedy anziché nelle aule della loro scuola andranno a lezione per tre mattine a Palazzo San Francesco. Si tratta di un progetto sperimentale di scuola diffusa proposto al Comune dalla Direzione didattica statale di secondo Circolo Domodossola e accolto dall'amministrazione cittadina.
I primi a sperimentare questo tipo di lezione saranno gli studenti di seconda A il 26, 27, e 28 aprile, poi sarà la volta degli alunni di seconda B il 10,11 e 12 maggio e infine dei ragazzi che frequentano la seconda C il 24, 25 e 26 maggio.
“La scuola diffusa”, proposta al comune e al curatore dei musei civici Federico Troletti dalla dirigente didattica Nicoletta Montecchi, prende spunto da un'analoga iniziativa già sperimentata a Reggio Emilia nel periodo della pandemia. “In Emilia, per primi, hanno pensato per svolgere le lezioni, in seguito all'emergenza sanitaria legata al Covid, a nuovi spazi pubblici - dice la dirigente Nicoletta Montecchi - evitando di creare aule nei container. E' un ripensamento della didattica che vede l’intero territorio cittadino come risorsa di apprendimento, nel quale i bambini possano sperimentare e interagire con la comunità che riteniamo valido anche ora che non si è più in emergenza sanitaria”.
Aderendo al progetto il comune permette la fruizione delle collezioni della sezione di scienze naturali del museo civico di Palazzo San Francesco e l’utilizzo della sala laboratorio, da parte di quattro classi seconde della scuola Kennedy per tre mattinate consecutive di lezione ciascuna, dalle ore 9 alle ore 12. Durante la mattinata, prendendo sempre spunto dalle collezioni, si terranno lezioni che abbracciano diverse materie: scienze, storia e italiano.
Il progetto ha lo scopo di far sperimentare ai bambini una modalità di apprendimento attivo, che privilegia un’esperienza flessibile rispetto ai tempi e ai modi di approfondimento degli argomenti oggetto di studio.
Dal canto suo, il comune intende coinvolgere e responsabilizzare tutta la comunità nel percorso educativo dei giovani, utilizzando tutte le risorse presenti sul territorio, compreso il patrimonio artistico-culturale, nonché sostenere la fruizione pubblica del patrimonio culturale.