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Scuola | 23 aprile 2023, 19:05

Palazzo San Francesco si trasforma in aula per gli alunni delle Kennedy

Parte mercoledì un progetto didattico proposto dalla dirigente Nicoletta Montecchi al Comune

Palazzo San Francesco si trasforma in aula per gli alunni delle Kennedy

Gli alunni di seconda delle scuole Kennedy anziché nelle aule della loro scuola andranno a lezione per tre mattine a Palazzo San Francesco. Si tratta di un progetto sperimentale di scuola diffusa proposto al Comune dalla Direzione didattica statale di secondo Circolo Domodossola e accolto dall'amministrazione cittadina.

I primi a sperimentare questo tipo di lezione saranno gli studenti di seconda A il 26, 27, e 28 aprile, poi sarà la volta degli alunni di seconda B il 10,11 e 12 maggio e infine dei ragazzi che frequentano la seconda C il 24, 25 e 26 maggio. 

“La scuola diffusa”, proposta al comune e al curatore dei musei civici Federico Troletti dalla dirigente didattica Nicoletta Montecchi, prende spunto da un'analoga iniziativa già sperimentata a Reggio Emilia nel periodo della pandemia. “In Emilia, per primi, hanno pensato per svolgere le lezioni, in seguito all'emergenza sanitaria legata al Covid, a nuovi spazi pubblici - dice la dirigente Nicoletta Montecchi - evitando di creare aule nei container. E' un ripensamento della didattica che vede l’intero territorio cittadino come risorsa di apprendimento, nel quale i bambini possano sperimentare e interagire con la comunità che riteniamo valido anche ora che non si è più in emergenza sanitaria”. 

 

Aderendo al progetto il comune permette la fruizione delle collezioni della sezione di scienze naturali del museo civico di Palazzo San Francesco e l’utilizzo della sala laboratorio, da parte di quattro classi seconde della scuola Kennedy per tre mattinate consecutive di lezione ciascuna, dalle ore 9 alle ore 12. Durante la mattinata, prendendo sempre spunto dalle collezioni, si terranno lezioni che abbracciano diverse materie: scienze, storia e italiano. 

Il progetto ha lo scopo di far sperimentare ai bambini una modalità di apprendimento attivo, che privilegia un’esperienza flessibile rispetto ai tempi e ai modi di approfondimento degli argomenti oggetto di studio.

Dal canto suo, il comune intende coinvolgere e responsabilizzare tutta la comunità nel percorso educativo dei giovani, utilizzando tutte le risorse presenti sul territorio, compreso il patrimonio artistico-culturale, nonché sostenere la fruizione pubblica del patrimonio culturale.

Mary Borri

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