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Confine | 16 gennaio 2024, 19:00

''Bene se con le misure fiscali italiane arriverà qualche frontaliere in meno''

Lorenzo Quadri, consigliere nazionale, Lega dei Ticinesi: ''Roma inizia ad accorgersi solo adesso che sono dei priviliegiati fiscali''

''Bene se con le misure fiscali italiane arriverà qualche frontaliere in meno''

‘’Che i frontalieri siano dei privilegiati fiscali rispetto ai cittadini italiani che lavorano in patria, è un fatto notorio. Semmai è sorprendente che a Roma inizino ad accorgersene solo adesso’’. Firmato Lorenzo Quadri, consigliere nazionale, Lega dei Ticinesi. Che affida ad una lettera, pubblicata sui media svizzeri, la risaputa posizione della Lega dei Ticinesi sul frontalierato.

Insomma, c’è una Lega più a nord della Lega italiana.

Perché Quadri che evidenzia che in Italia ‘’si intende chiamare alla cassa i vecchi frontalieri (quelli che non saranno toccati dal nuovo accordo fiscale) anche in altro modo’’. 

''Frontalieri - dice Quadri - che in massima parte non ci dovrebbero neppure essere. Perché i 30, facciamo pure 40 mila frontalieri di cui l’economia ticinese ha bisogno, c’erano anche prima della libera circolazione. Gli altri sono in esubero.

Fatto sta che il numero di frontalieri attivi in Ticino continua ad aumentare. In barba ad eventuali misure italiane per mantenere la forza lavoro sul territorio della Penisola. Infatti siamo ormai a quota 80mila permessi: il 67.5% di questi è attivo nel terziario. Ma proprio da tale settore provengono i due terzi dei disoccupati ticinesi’’.

‘’80mila frontalieri in un Cantone con 240mila posti di lavoro è un quantitativo che non risponde ad alcuna logica né necessità economica – prosegue Quadri -  . Questa situazione è la principale causa dell’emigrazione oltre Gottardo dei giovani ticinesi. Se poi davvero, grazie a misure fiscali italiane, arriverà qualche frontaliere in meno nel terziario ticinese, tanto meglio’’.

Intanto nel Vco continua la presa di posizione dei frontalieri contro  la tassa sulla sanità. E’ stata avviata anche una petizione indirizzata direttamente al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per chiedere un intervento sulla tassa che graverà sui lavoratori.

Renato Balducci

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