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Digitale | 08 aprile 2024, 09:35

Donne e lavoro, le strategie del settore gaming per una reale inclusività

Donne e lavoro, le strategie del settore gaming per una reale inclusività

Una condizione, quella dell'occupazione femminile nel nostro Paese, ancora difficile, con tante problematiche da risolvere e con molte, troppe, zone d’ombra.

A dirlo sono i dati forniti da Eurostat: nel IV trimestre del 2022, il tasso di occupazione delle donne di età compresa tra i 20 e i 64 anni in Italia si è attestato al 55%, mentre la media dell'Unione Europea è stata del 69,3%. Numeri che evidenziano una partecipazione decisamente bassa delle donne nel mercato del lavoro italiano, con un tasso di occupazione che risulta essere il più basso tra gli Stati membri dell'UE. Sono 14 infatti, i punti percentuali di divario rispetto alla media dell'UE alla fine del 2022, secondo i dati contenuti nel dossier "Occupazione femminile" elaborato dal Servizio Studi della Camera dei Deputati e approfondito in questo articolo de La Stampa, che analizza anche le strategie a livello nazionale e sovranazionale per promuovere la parità di genere nell'ambito lavorativo.

Strategie che, ad esempio, vengono messe in campo nel settore del gaming, una vera e propria industria nonché una filiera in grande ascesa nel panorama economico nazionale e internazionale. Qui infatti, come sottolineato da Slotmania.it, che ha dedicato uno speciale sul tema dell’inclusione nel gaming, le donne costituiscono solo il 39% della forza lavoro e il settore dell’azzardo si configura ancora come un’attività lavorativa a forte prevalenza maschile. Per questo nel 2011 è stato fondato il GGW, il Global Gaming Women, un’associazione che ha l’obiettivo di sostenere, ispirare e influenzare lo sviluppo delle donne nel settore. A dirlo è la stessa Presidente Cassie Stratford: “Nel settore dell’azzardo vi è un crescente divario di genere, non dobbiamo limitarci a raggiungere un rapporto 50 a 50 – si legge ancora su Slot Mania - ma dobbiamo fornire opportunità educative per dotare le donne delle competenze necessarie, offrire opportunità di networking per metterle in contatto con mentori e modelli di ruolo e facilitare conversazioni critiche sulla risoluzione di questo problema”.

Serve un cambio di mentalità, quindi, ma anche un aggiornamento delle normative. A dirlo sono Rachel Decelis e Valentina Franch, manager presso KPMG Malta, che evidenziano l'importanza di leggi che vietino la discriminazione di genere sul luogo di lavoro. Leggi che includano la riduzione delle disuguaglianze, il sostegno al congedo parentale per entrambi i genitori e gli investimenti in servizi di assistenza all'infanzia a costi accessibili. Il cambio di mentalità, invece, passa per il contrasto a stereotipi e luoghi comuni, attraverso campagne come quelle attuate da Betsson, un marchio presente in Italia con StarCasino. Questo brand svedese ha promosso iniziative come la rete Women in Betsson e l'Internal Diversity, Inclusion, and Belonging, per favorire l'inclusione tra uomini e donne.

Eppure molto resta ancora da fare, dal momento che, secondo i dati della ricerca “Ti Tocca”, condotta da Fondazione Libellula su oltre 11 mila donne, in Italia il 40% delle lavoratrici ha dichiarato di aver subito contatti fisici indesiderati, un dato in crescita dell'81% rispetto al 2022. Dati che non possono passare inosservati, ma che hanno bisogno di impegno da parte di tutti, dal mondo della politica a tutti i settori dell’economia.


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