La ‘partita’ si giocherà in Regione, dopo che il consiglio provinciale e quello comunale di Domodossola si saranno espressi. Intanto però il Partito Democratico di Domodossola si porta avanti e annuncia d’essere contrario all’unificazione in un solo istituto comprensivo per le scuole dell’obbligo cittadine.
‘’La nostra popolazione scolastica non è in diminuzione, anzi, grazie alla presenza dei frontalieri risulta in leggero aumento da qualche anno. Chiediamo all’amministrazione Pizzi di rigettare l’ipotesi di creare un unico istituto comprensivo e di proporre una funzionale, sostenibile nel tempo, l’articolazione in due istituti delle attuali tre dirigenze esistenti in città’’. Così parla Ettore Ventrella, consigliere comunale pidiessino e insegnante.
E’ questa la posizione del partito che rigetta l’unificazione di tutte le scuole (Materne, elementari e medie) sotto un solo istituto.
‘’Questa la decisione che deve uscire da Domodossola – dice - . Molti partiti che sono in consiglio comunale hanno rappresentanti in Regione e al Governo, si facciamo portatori di questa soluzione, sostenendola ’’.
Ventrella rimarca come la scelta da fare sia in capo alla Regione ma sottolinea come sarebbe difficile non rispettare la posizione della città capoluogo dell’Ossola.
La scelta andava fatta entro fine luglio, data entro la quale il comune domese doveva deliberare. E’ stata prorogata ad ottobre per ragionare. ‘’Un solo istituto per 1600 studenti sarebbe in istituto ‘mostro’. Se ci sono tagli da fare li si faccia altrove non a Domodossola’’ afferma rimarcando che due istituto garantirebbero anche la salvaguardia dei posti di lavoro per non docenti. ‘’Un solo istituto vedrebbe la perdita del 15-20 per cento del personale Ata’’ rimarca il consigliere.
Quella di un solo istituto, è per il Pd una decisione ‘’irricevibile, impraticabile e iniqua. No ad un solo istituto con 1600 studenti, centinaia di docenti e personale Ata, con ben 11 plessi sparsi sul territorio, comprese Masera e Trontano. In tutta la provincia del Vco solo in alcuni casi gli istituti comprensivi sfiorano la media di 900 alunni e la media generale tra tutti i 14 istituti esistenti era, nell’anno scolastico appena concluso, sui 670 studenti. Perché penalizzare solo l’Ossola. Soluzione che, se passasse, farebbe da apripista involontario per futuri accorpamenti selvaggi imposti da qualche burocrate armato di computer’’.
Il Pd ipotizza anche come sarebbe la ‘’fotografia’’ scolastica con 2 istituti: Il Milani avrebbe 811 alunni,; oltre agli attuali plessi avrebbe le scuole di Trontano e Masera, la Collodi e le ex medie Ungaretti. Il Floreanini avrebbe le ex media Giovanni XXIII, le Kenendy e la Fernandez. Pari a 781 alunni.
‘’Ciò – affermano dal partito – salvaguarderebbe le tradizioni didattico-culturali presenti in città e che da sempre ne caratterizzano la ricca offerta formativa, sia alla elementari con il tempo pieno, il metodo Montessori e Finlandese; sia alla media col Corpo musicale’’.
Una soluzione per la quale si sono già espressi i comuni di Masera e Trontano, che hanno già deliberato. Ma che è condivisa da sindacati, che è stata indicata da 2 delle tre istituzioni scolastiche cittadine, è appoggiata dai genitori e dai docenti. ‘’Tutti contrari a un mega istituto comprensivo’’ dicono al Pd.