Si sono concluse con la prima storica medaglia per Gsh. Sempione 82 le Paralimpiadi di Parigi 2024. A rappresentare la squadra ossolana nella massima competizione internazionale c’erano ben quattro atleti che hanno avuto il privilegio di correre sul manto viola dello Stade de France che nelle giornate di venerdì 6 e sabato 7 ha registrato un tutto esaurito da brividi.
Il primo portacolori del Sempione 82 a scendere in pista è stato Marco Cicchetti (doppio tesseramento con Gspd) con la finale diretta dei 100m T44 (prima volta di questa disciplina a una paralimpiade) che ha fatto segnare il suo primato stagionale chiudendo la gara in ottava posizione con il tempo di 12”03. Per lui la paralimpiade è continuata con la gara del salto in lungo a categorie accorpate T64/62/44: anche in questo caso Cicchetti chiude ottavo con il miglior salto di 6,63m in una gara che ha visto il pari categoria sudafricano Mhlongo siglare il nuovo record del mondo con 7,12m.
Alessandro Ossola (doppio tesseramento con Fiamme Azzurre), inizialmente selezionato come seconda riserva, scende in pista per la seconda volta in carriera a una paralimpiade sulla distanza dei 100m T63, registrando un tempo di 12”46: per lui purtroppo solo 6 centesimi di secondo lo dividono dalla finale vinta poi dall’americano Ezra Frech. Ad avere l’onore di rappresentare l’Italia a Parigi c’era anche il Cusiano Riccardo Bagaini (doppio tesseramento con Gspd) alla sua prima esperienza paralimpica. A lui è toccato mettersi in gioco in una delle gare più difficili e spettacolari dell’interno programma paralimpico, i 400m T47. A Parigi Bagaini corre la semifinale con un buon tempo di 49”97 non riuscendo per poco, circa 4 decimi di secondo, a qualificarsi per la finale del giorno dopo: l’ultimo tempo di ripescaggio era di 49”55.
L’ultima in ordine cronologico a scendere in pista è stata la veterana Monica Graziana Contrafatto in quella che si è diventata la gara storica dei 100m T63 al femminile. Per lei un’ottima semifinale corsa in 14”33 che conferma l’ottimo stato di forma fisica e mentale con cui è arrivata alla paralimpiade. La finale di sabato 7 settembre che ha chiuso il programma paralimpico allo Stade de France sarà ricordata per molto tempo: quando ormai il sogno di un bis della tripletta italiana che ci fu a Tokyo sembrava orami cosa fatta, purtroppo l’azzurra Ambra Sabatini cade a pochi metri dal traguardo coinvolgendo anche Contrafatto che arriva sulla linea d’arrivo in caduta. Inizialmente data come quarta, viene presentato ricorso in quanto è stata ostacolata dalla connazionale sul finale di gara mentre era lanciata verso il terzo posto. Ricorso vinto (dato un precedente avvenuto ai mondiali del 2019) per cui a Contrafatto viene riconosciuta la medaglia di bronzo a ex aequo con la britannica Okoh Ndidikama. Si può celebrare così la sua meritata medaglia di bronzo, la terza per lei a una paralimpiade, la prima per Sempione 82.
Un ringraziamento va agli atleti per il loro impegno in questa manifestazione e a tutto lo staff tecnico di supporto alla nazionale italiana, in particolare ad un altro portacolori della compagine ossolana Patrizio Andreoli che da ormai tre anni fa parte del gruppo tecnici della nazionale di atletica Fispes.