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Domodossola | 20 settembre 2024, 10:27

Domo piange la scomparsa di Iride Fodrini storica sarta e commerciante

Il funerale sarà celebrato venerdì pomeriggio alle 14.30 in Collegiata

Domo piange la scomparsa di Iride Fodrini storica sarta e commerciante

Iride ci ha lasciato. Lo ha fatto nella serenità più grande e nell'abbraccio caloroso dei suoi affetti più cari. Ma prima di andar via Iride ha scritto, con la sua vita, una storia bellissima piena di colore e di luce, di tanta gioia e di immenso amore. Una storia da raccontare.

È una storia che comincia in una estate caldissima del 1934 in una fiabesca casetta di Cardezza. Era il 6 luglio quando Fodrini Angelo Pietro, detto "Pedrito" e Falcioni Costantina, "la Tina" misero al mondo la piccola Iride. Iride è una bimba dolce e sorridente con due occhi azzurri come il cielo. E' una bimba felice perchè cresce cullata dall'affetto dei suoi genitori e immersa nell'incanto dei luoghi di Cardezza.

Arriva presto l'anno 1940 e Iride è ormai una frizzante bambina di 6 anni che inizia la scuola. Ha tante amichette, ha le sue care cuginette e con loro balla, canta e gioca. Tutto come nelle favole più belle.

Poi però arriva di nuovo la guerra mondiale e nell'anno 1943 anche papà "Pedrito" è chiamato alle armi. Quanto dolore e quante lacrime per quel papà che dopo averle dato baci e tanti abbracci se ne va via così, inspiegabilmente, senza più tornare quella sera e nemmeno quella dopo e quella dopo ancora e ancora.

Ma l'amore di mamma Tina la scalda come una morbida coperta e Cardezza è una roccaforte che la protegge dalle brutture che attraversano il mondo in quegli anni. E per Iride tutto si trasforma in magia e curiosità. Come quella volta, finita nei libri di storia,  che un aereo bombardiere inglese, venuto via dai conflitti su Milano, precipitò proprio lì, davanti agli occhi increduli di Iride sulla piana di Cardezza. E lui, quel pilota che si era lanciato con il paracadute prima dell'impatto, diventò l'uomo volante che lasciò un ricordo indelebile in quella bimba con la bocca spalancata e gli occhi azzurri pieni di stupore. Ma nel 1945 papà Pietro torna dalla guerra e la famiglia finalmente si ricompone. Iride sta crescendo, ha compiuto 10 anni e sono ormai ben evidenti per mamma Tina e papà Pedrito le doti della figlia che si mostra piena di intraprendenza e perspicacia.

Le fanno continuare la scuola a Villadossola, sette chilometri di strada per andare e sette per tornare. Tutti i giorni. Ma Iride è forte e volenterosa e quelle camminate sono per lei la nuova occasione per guardare il mondo con la sua curiosità gioiosa.

Ed è proprio a Villadossola che Iride ha la sua opportunità lavorativa. In quel piccolo paesino, fermento di industria e commercio, è una donna romagnola che la sceglie e la vuole con sè, nella sua bottega di sartoria. Iride scopre la sua vocazione e il suo talento di sarta e assorbe dalla sua mentore l'arte di quel mestiere ma anche la cultura e quello spirito di Romagna che la completerà e renderà il suo carattere ancora più gioioso e frizzante. La Iride è cresciuta e si è fatta donna.

Siamo negli anni 50 e le capacità  sartoriali di questa giovane ragazza di Cardezza diventano sempre più evidenti quando vince un concorso di sartoria. Una camicetta preparata interamente da lei verrà esposta e se ne farà il cartamodello pubblicato su una rivista perchè anche i lettori la possano realizzare. Ma iride non è solo brava. E' anche una bella ragazza ormai. La notano tutti quando va  alle feste a Domodossola. Al sabato, come tanti ragazzi del tempo è spesso al teatro Galletti con le sue amiche quando può approfittare del passaggio che le dà suo cugino.

Che bella Domodossola in quegli anni! Sono gli anni 60, i favolosi anni 60. è il martedì grasso di un Carnevale Domese danzante. C' è anche Luciano quella sera alla festa. Luciano è un giovane ed intraprendente commerciante di Domodossola. Non gli piace perdere tempo. È un bel momento per lui. Ha bei progetti. Si dà da fare Luciano Fantoli. Nemmeno ci voleva andare in piazza quella sera. Aveva i suoi pensieri per le macchine da cucire. Ma poi lo capisce il motivo che lo aveva spinto lì quella sera. C'è Iride. È  bellissima. L'emozione per lui è nuova e fortissima. E' così che succede: scopri che l'amore esiste quando lo incontri.

Ora viene da sorridere a pensare come il destino abbia voluto usare il suo filo per unire Iride la sarta con Luciano commerciante di macchine da cucire. Fu un bel matrimonio. Lo ricordano in tanti a Domodossola. E fu l'inizio di un amore felice e di una famiglia. Sì una famiglia vera. Iride, ormai signora Fantoli, mette al mondo nell'anno 1964 il primogenito Flavio. Arriverà poi qualche anno più tardi nel 1969 il fratellino Riccardo. Iride è madre, amorevole e presente, ma è anche la parte più importante della attività commerciale di famiglia.

Luciano Fantoli ha rilevato a Domodossola il rinomato negozio Necchi di elettrodomestici e macchine da cucire e si occupa delle vendite e della parte commerciale a tutto tondo. Mamma Iride invece, ormai apprezzata e stimata sarta, diventa il riferimento di tutte le clienti che vogliono imparare da lei a utilizzare quelle spendide macchine da cucire per creare cose bellissime. E così Iride entra nelle case di tantissime famiglie domesi e diventa regina di quell'arte del taglio e cucito che a Domodossola vedrà il suo unico riferimento in quel negozio della famiglia Fantoli.

Ormai tutti conoscono Iride a Domodossola. Tutti l'apprezzano. Tutti le vogliono bene. Iride sa ricevere confidenze, sa dare consigli e soprattutto sa regalare gioia con la sua allegria ed il suo proverbiale umorismo. Nessuno può essere triste quando cè la Iride.

L'attività del negozio Fantoli è continuata splendida e piena di soddisfazioni per oltre 40 anni dal 1961 fino al 2004.

Mamma Iride ha sempre avuto grande curiosità per la vita e per il sapere. Ha partecipato ed è stata promotrice di tante iniziative culturali domesi. Anche la università della terza età la entusiasma e la conquista. La sua sete di sapere e di cultura non si arresta mai.

Nel 2019 Luciano viene a mancare. Ha una fine serena, accompagnato dall'affetto della sua famiglia  fino all'ultimo dei suoi giorni. Iride rimane senza il suo Luciano ma non è sola. La sua città, Domodossola, l' ha adottata da tempo ed è la sua nuova compagna di vita.

Iride continua a farsi conoscere anche dalle nuove generazioni. Anche dai nipoti di quelle madri che da lei impararono l'arte del taglio e del cucito. I ragazzi l'aspettano la sera nella piazza Mercato dove la Iride arriva puntuale con il suo cagnolino Jaky pronta ad ascoltare le domande dei suoi giovani amici che vedono il lei la nonna sprint che si fa coinvolgere dalla loro modernità, che sa farli sorridere, e che è sempre pronta a dare il consiglio giusto se le chiedono aiuto.

E come per tutti i viandanti del mondo è arrivato anche per Iride, esploratrice della vita, il momento di fermarsi per riposare. Un pò, soltanto un pò, prima di ricominciare un viaggio ancora più bello, ma di nuovo mano nella mano con il suo Luciano.

Il funerale sarà celebrato venerdì pomeriggio alle 14.30 in Collegiata.


Redazione

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