Domani, giovedì 22 maggio, le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata e delle Rsa incroceranno le braccia in tutta Italia per chiedere con forza il rinnovo dei contratti nazionali. Un presidio regionale di protesta è previsto a Torino, davanti alla sede dell’Aiop in corso Vittorio Emanuele 52, dalle ore 10 alle 12. Anche il territorio di Novara e del Vco sarà presente con una delegazione di operatori provenienti da numerose strutture, tra cui la Clinica I Cedri di Fara, Veruno, la Casa di Cura San Gaudenzio, Villa Cristina, l’Auxologico, l’Health Care di Miazzina e l’Istituto Garofalo di Gravellona.
La mobilitazione è stata proclamata unitariamente dalle sigle sindacali dopo il fallimento del tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro, e giunge dopo sette anni di blocco per il contratto della sanità privata Aiop e Aris, e tredici anni di stallo per il contratto unico delle Rsa.
«Nonostante garantiscano ogni giorno un servizio pubblico essenziale, le lavoratrici e i lavoratori del settore operano con contratti ormai obsoleti, senza adeguamenti salariali e tutele aggiornate» denuncia la Fp Cgil Novara e Vco. Il sindacato punta il dito contro l’atteggiamento delle associazioni datoriali Aiop e Aris, che continuano a vincolare ogni trattativa alla copertura totale dei costi da parte dello Stato e delle Regioni, e contro il silenzio delle istituzioni.
A rendere ancora più tesa la situazione, la scelta dell’Aiop di tenere la propria assemblea generale ad Atene, proprio nei giorni dello sciopero nazionale: «Una decisione simbolica e grave – attacca la Fp Cgil – che mostra la distanza tra chi rappresenta il padronato e le reali esigenze dei lavoratori».
Nel frattempo, la sanità privata continua a crescere in Piemonte: tra il 2019 e il 2022 è aumentata l’incidenza del privato accreditato sui posti letto in settori chiave come riabilitazione, ortopedia e chirurgia generale, con percentuali in costante crescita.