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Attualità | 31 luglio 2024, 19:01

Terme chiuse a Bognanco, Cgil: "Chiediamo garanzie e tutela per i lavoratori"

Il sindacato interviene dopo lo stop avvenuto "per motivi burocratici"

Terme chiuse a Bognanco, Cgil: "Chiediamo garanzie e tutela per i lavoratori"

Terme chiuse a Bognanco, Cgil: "Chiediamo garanzie e tutela per i lavoratori"

“La Filcams Cgil di Novara e del Verbano Cusio Ossola, insieme alle lavoratrici del Centro Termale “Oniro” di Bognanco, esprime profonda preoccupazione ed inquietudine in merito alla chiusura della struttura”. Così l’organizzazione sindacale commenta la situazione delle terme di Bognanco, attualmente chiuse “per motivi burocratici”, apportando un enorme danno economico per il paese e l’intera Valle, che da sempre fa delle sue acque il proprio fiore all’occhiello.

“Le motivazioni relative alla chiusura del centro non sono chiare e non sono mai state chiarite dalla proprietà – si legge nella nota di Cgil, firmata da Barbara Della Maddalena - Abbiamo formulato più volte richieste d’incontro e confronto ricevendo continui dinieghi da parte dell’azienda Sinue Srl, alla quale dal 2001 è affidata la gestione del complesso termale. Il centro benessere impiega sei dipendenti, i quali dal novembre scorso alternano periodi di operatività a periodi di cassa integrazione. Le terme di Bognanco così come lo stabilimento d’imbottigliamento e distribuzione delle acque minerali (chiuso anch’esso) sono sempre stati elementi di vanto, di prestigio e di polo attrattivo turistico per l’intera valle”.

“Alla fine del 2023 – prosegue il sindacato - la provincia del Verbano Cusio Ossola ha negato la concessione della fonte Gaudenziana (essenziale per il mantenimento dell’attività termale e di imbottigliamento) sostenendo e confermandoci che l’azienda non ha prodotto un piano industriale in linea con gli standard richiesti per continuare a sfruttare la fonte. Attualmente non è concesso l’utilizzo della sorgente e non si avranno altre prospettive. Ad oggi quello che rimane è un cartello che recita “Piscine e centro termale momentaneamente chiusi per motivi burocratici”. Diventa quasi superfluo – continua Della Maddalena - sottolineare quanto questo arrechi danno al territorio, a tutte le strutture ricettive della valle ai lavoratori e alle lavoratrici. Al fine di tutelare il livello occupazionale, garantire i salari dei lavoratori e delle lavoratrici, attualmente senza stipendio da due mesi, e ridare al territorio il prestigio che merita per le risorse che offre, siamo a chiedere risposte e senso di responsabilità da parte dell’azienda!”.

“Chiediamo all’azienda – conclude - garanzie di copertura attraverso gli ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori e le lavoratrici e quali saranno le prospettive per tutto il personale in forza, con il fine di tutelare i posti di lavoro. Chiediamo alla provincia di farsi carico di promuovere il rilancio della struttura”.

l.b.

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