Un dispositivo nero, rettangolare, grande poco meno di uno smartphone, appeso sulla divisa ad altezza spalla. Un segnale audio e il colore rosso indica quando è in corso la registrazione video, che rimarrà visionabile, come da legge, per una settimana.
Si tratta delle nuove bodycam a disposizione del personale torinese di Fs Security, società del gruppo delle Ferrovie dello Stato che da due anni opera in supporto per i servizi di sicurezza. Nove telecamere che in via sperimentale per quattro mesi verranno utilizzate come deterrente per arginare aggressioni e minacce.
Terza regione a partire
Il Piemonte è la terza regione a metterle a disposizione dei suoi operatori dopo Liguria, la prima a partire dopo diversi casi di violenza a lavoratori delle ferrovie. La scorsa settimana la sperimentazione è iniziata in Toscana, mentre dopo le ferrovie piemontesi sarà estesa anche in Puglia.
Nove telecamere per 50 operatori
Gli operatori piemontesi di Fs Security sono circa 50 (su un totale di mille a livello nazionale) e svolgono attività su turni di mattina e pomeriggio, soprattutto su treni regionali, ma anche nelle stazioni. Come avvenuto recentemente a Genova, dove la bodycam è stata attivata proprio alla stazione Principe. Sul Piemonte le linee attenzionate sono principalmente quelle che collegano Torino con Milano, passando per Vercelli e Novara. Ma nessuna tratta sarà esclusa.
“Dobbiamo mettere in condizione di sicurezza il nostro personale - Milos Smeraldi, responsabile Area Nord di Fs Security - lavorando a bordo dei treni in contesti critici si può essere a rischio di aggressioni. Vogliamo valutare queste tecnologie e vederne i risultati e capirne l’efficacia. E in caso trasferirla anche ad altro personale del gruppo Fs o generalmente a persone che sono esposte al pubblico e quindi a maggiore rischio aggressione.”
La questione privacy
E sulla questione privacy, arrivano le rassicurazioni della società che le utilizzerà: “Le useremo nel quadro di un sistema regolatorio che ci interessa rispettare ed osservare - prosegue Smeraldi - L’operatore non può accedere alle immagini che registra. La telecamera sarà generalmente spenta e verrà accesa esclusivamente nel momento in cui c’è una situazione di pericolo e di crescita della conflittualità. Le immagini vengono criptate e il personale che potrà visionare queste immagini sarà diverso dall’operatore che ha attivato la bodycam. Tutti gli accessi sono tracciati e loggati. Il destinatario sarà solamente il personale di polizia giudiziaria che le richiede in caso di minacce e aggressioni.”
Inoltre sui treni saranno presenti tabelloni informativi che segnaleranno ai viaggiatori la presenza di personale con bodycam.
Aggressioni in generale diminuzione
In generale, come confermato dai responsabili di Fs Security, il fenomeno delle aggressioni al personale è in decrescita. “Questo è possibile anche grazie alla collaborazione con la PolFer - conclude Smeraldi - che permette di identificare e denunciare tempestivamente l’aggressore”.