Un grosso lupo, alto e grigio. La pastora che mercoledì sera stava riportando il gregge di capre in stalla dopo una giornata ai pascoli descrive così l'animale che ha predato, sbranandola, una capra rimasta indietro all'Alpe Ratagina, sopra Montecrestese.
"La pastora Nina - racconta Fabio, proprietario del gregge - stava rientrando in stalla per la mungitura. Una delle mie capre, un po' più giovane, era rimasta indietro. A un certo punto Nina ha sentito un trambusto, si è girata e ha visto questo grosso lupo che aveva già spanciato la capra. Ha urlato, si sono avvicinati anche i cani da guardiania ma ormai era troppo tardi".
"Il pascolo è custodito con pastore, cane da guardiania e cani da conduzione - sottolinea Gesine Otten, presidente del Comitato Tutela Allevatori Vco - alla Ratagina fanno tutto quello che viene proposto come prevenzione contro le predazioni ovvero cani da guardiania, pascolamento con pastore, reti notturne. Nonostante questo non vi è nessuna garanzia, i lupi stanno intorno alle greggi e appena possono attaccano".
"Purtroppo dobbiamo sempre essere consci del fatto che i sistemi di protezione che vengono tanto promossi e i progetti vari non funzionano sul lungo termine - prosegue Otten - non costituiscono per noi e i nostri animali una soluzione vera. Molto lavoro, molto stress, molte spese senza nessuna garanzia. Anzi, la situazione è destinata a peggiorare, è la nostra triste realtà, proprio quella per cui ci siamo messi a lottare contro Golia. Siamo come dei piccoli Davide appassionati dalla vita d'alpeggio, con il desiderio di tenere gli animali, per il loro benessere, nell'ambiente naturale più tempo possibile, e meno in stalla".