Il Tar del Piemonte ha respinto l’istanza cautelare presentata da Marco Bossi, ex presidente del Consiglio comunale di Domodossola, contro la delibera con cui la maggioranza che sostiene il sindaco Lucio Pizzi lo ha revocato dall’incarico. A darne notizia è l’ordinanza emessa il 23 luglio 2025, nella quale i giudici della Prima Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale dichiarano che l’istanza “non paia meritevole di favorevole valutazione”.
Il collegio ha ritenuto che, “ad un primo sommario esame compatibile con la fase cautelare, la partecipazione in commissioni come specifica espressione di un gruppo non appaia compatibile con posizioni di terzietà”. In altre parole, i giudici hanno condiviso la linea della maggioranza, secondo cui Bossi, aderendo al nuovo gruppo di opposizione “Impegno civico per Domodossola”, non fosse più in grado di garantire quella neutralità richiesta a chi ricopre ruoli super partes all’interno del Consiglio.
Bossi, che ha sempre mantenuto un profilo basso sulla vicenda, aveva affidato la sua difesa all’avvocato aronese Barbara Bono, chiedendo la sospensione dell’efficacia del provvedimento. Al suo posto, nelle scorse settimane, era stata eletta Angela Tripodi.
Il “caso Bossi” si era aperto a fine aprile, dopo il suo passaggio tra i banchi dell’opposizione insieme all’ex capogruppo di maggioranza Simone Racco. La nascita del nuovo gruppo aveva spinto la maggioranza a rivedere la composizione delle commissioni consiliari, sostituendo anche lo stesso Racco alla guida dell’Urbanistica, scelta che ha suscitato nuove polemiche.