Il Consiglio provinciale del Verbano Cusio Ossola ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Emanuele Vitale, capogruppo di Progetto Vco, che impegna il presidente della Provincia e il consigliere delegato al turismo a farsi promotori di un tavolo di confronto tra amministratori locali, operatori del settore e Distretto Turistico dei Laghi.
L’obiettivo è fare chiarezza sugli intendimenti dell’amministrazione regionale in merito all’assetto futuro del Distretto, alla luce dell’ipotesi di un possibile accorpamento con i territori di Novara, Vercelli e Biella.
Una richiesta che nasce anche dall’incertezza generata dall’avvicendamento nella giunta regionale tra l’assessora Chiarelli e il nuovo assessore al turismo Bongioanni, che non ha ancora chiarito la linea politica sul futuro del distretto, lasciando sul territorio dubbi e preoccupazioni.
"Serve trasparenza e confronto – ha dichiarato Vitale –. Il turismo è un asse strategico per il nostro territorio e ogni ipotesi di riforma va discussa con chi ogni giorno lavora per promuovere e valorizzare il Vco. Il Distretto dei Laghi non può essere trattato come una semplice struttura amministrativa da accorpare: è un’identità costruita con anni di lavoro, relazioni e risultati".
Vitale ha poi aggiunto: «Cirio ha vinto le elezioni promettendo, tra le varie cose, l’indipendenza del Distretto con risorse certe, investimenti strutturali come una ciclopedonale da Arona a Cannobio. Ma dalla sua riconferma, ogni mese assistiamo a novità e contraddizioni. È dunque opportuno capire se prevarrà, sul tema del Distretto, la linea della Lega – che punta all’autonomia – o quella di Fratelli d’Italia – favorevole all’accorpamento. E anche nel secondo caso, è fondamentale comprendere a quali condizioni, considerando che parliamo del secondo distretto turistico del Piemonte».
L’ordine del giorno approvato chiede quindi un’iniziativa politica chiara da parte della Provincia affinché il territorio possa essere protagonista delle scelte che riguardano il suo futuro turistico, e non subirle dall’alto.