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Attualità | 14 agosto 2025, 19:08

"Impensabile che il Treno dei Bimbi possa non avere un futuro"

Germano Bacchetta, ex ragazzo della Casa del Fanciullo, torna a esprimere preoccupazione per la struttura di Croveo in vista dell'addio dei frati alla Cappuccina

"Impensabile che il Treno dei Bimbi possa non avere un futuro"

A poche settimane dall’addio dei frati alla parrocchia della Cappuccina di Domodossola, si torna a parlare anche del Treno dei Bimbi, il cui futuro rimane ancora incerto. A intervenire sul tema è Germano Bacchetta, ex ragazzo della Casa del Fanciullo, da sempre molto legato alla struttura di Croveo. Queste le sue parole:

“Ci si sente demoralizzati e allo stesso tempo increduli che ancora oggi non ci siano notizie positive e di speranza per il futuro del mitico villaggio Treno dei Bimbi di Osso di Croveo, nato quasi 60 anni fa da un’opera di solidarietà di un frate cappuccino, padre Michelangelo Falcioni con l’aiuto di Oscar Luigi Scalfaro, allora Ministro dei Trasporti e poi divenuto Presidente della Repubblica Italiana.

L’unica cosa certa è che il prossimo 7 settembre i frati dovranno lasciare definitivamente la comunità della Cappuccina e per questo motivo sarà celebrata una messa presso la Chiesa di Sant’Antonio alle ore 17.30, presieduta dal vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla e concelebrata dal vicario dell’Ossola don Luigi Preioni e dal parroco di Domodossola don Vincenzo Barone, che prenderà poi le redini della chiesa e dello storico convento di cui ne fa parte.

Ogni inizio ha una fine, purtroppo, ma non avrei mai e poi mai immaginato di trovarmi in questa triste realtà. Ricordi indimenticabili che hanno lasciato un segno incolmabile nel cuore di chi ha vissuto negli anni Settanta e ottanta, un periodo lungo e triste lontano dai propri genitori, nella speranza di poter uscire uomini forti e consapevoli di come si era entrati da bambini. Un’esperienza direi sofferta per molti miei compagni ospiti di questa imponente struttura che ospitava centinaia di bambini, figli di frontalieri, emigrati dal sud Italia che non potevano in nessun modo portare i bambini in Svizzera e per questo motivo venivano lasciati in collegio per frequentare regolarmente sia l’asilo che le scuole dell’obbligo.

Per me e per molti miei compagni di avventura, la Casa del Fanciullo di Domodossola che oggi ospita famiglie bisognose è solo un ricordo agrodolce di un’infanzia per certi versi incancellabile, ma nello stesso tempo la testimonianza di un periodo molto difficile e che rimane ad oggi solo un ricordo confuso e non ben definito.

Riguardo al mitico villaggio del Treno dei Bimbi di Osso di Croveo, ancora ad oggi c’è molta incertezza e lo si legge nei numerosi articoli usciti in queste ultime ore e dai numerosi messaggi postati sui social a lui dedicato. Giorni fa c’è stato un incontro molto informale ma senza risultati tra i volontari del Treno dei Bimbi, che garantiranno l’apertura fino al prossimo 8 settembre con le varie istituzioni religiose di cui fanno parte, frate Claudio Passavanti, rappresentante legale dei frati cappuccini del Piemonte e il frate Roberto Raccagni, padre provinciale.

Bocche cucite, in grande attesa per il futuro di questa imponente struttura situata nella Valle Antigorio, un posto così speciale e allo stesso tempo impensabile che possa realmente chiudere con la sua lunga storia e il suo grande significato che rappresenta per me e per molti miei compagni d’infanzia un ricordo prezioso di libertà e di crescita personale, un vero patrimonio irrinunciabile che  ha lasciato a tutti noi un’impronta indelebile nelle nostre vite e che merita di essere preservato per le future generazioni.

Voglio anche ricordare a tutte le istituzioni che il prossimo anno questo villaggio festeggerà i suoi 60 anni, un anniversario importante che rappresenterà una tappa significativa di un lungo percorso, iniziato nel lontano 1966, la vera testimonianza di un passato molto difficile per molte famiglie di allora, ma che poi si è trasformata in una grande possibilità di speranza, il motivo valido oggi per considerare che il “Treno dei sogni” possa finalmente proseguire il suo lungo viaggio”.

l.b.

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