Clarissa Giordani ha 31 anni, è nata a Druogno e oggi vive a Trontano. La sua storia è quella di un mestiere antico che rivive tra le mani di una ragazza giovane, in un’epoca in cui la sartoria sembra un’arte sempre più rara.
Il suo percorso non è stato lineare. Dopo il diploma al liceo, Clarissa non immaginava che il suo futuro sarebbe stato fatto di tessuti, forbici e macchine da cucire. "Ho studiato al liceo e poi musica a Milano, dove mi sono diplomata in batteria, ma ho capito che non era quella la mia strada, anche se non sapevo ancora quale fosse", racconta infatti. Nel tempo libero Clarissa realizzava cosplay, ovvero costumi di personaggi dei film o degli anime, i cartoni animati giapponesi, e con essi partecipava a festival ed eventi a tema. "A un certo punto ho deciso di seguire in Scozia, vicino Edimburgo, uno stage di corsetteria - prosegue Clarissa - sono tornata a casa entusiasta e ho iniziato a pensare che questo sarebbe potuto diventare un lavoro, concentrandomi su costumi e abiti di scena".
Così i primi clienti: "Il lavoro che ricordo con più entusiasmo è un abito da sposa nero per una ragazza di San Marino - dice - e poi altri costumi, però solo con questi lavori non avrei potuto vivere, così ho deciso di affinare la tecnica. Ho frequentato qualche corso, durante il Covid cucivo mascherine, i negozi mi contattavano per le riparazioni, poi sono arrivati anche gli abiti su misura".
Con pazienza e creatività, Clarissa ha fatto della sartoria il suo mestiere, portando avanti un’arte che molti considerano fuori moda. "So che può sembrare insolito per una ragazza giovane scegliere un lavoro così - dice Clarissa - ma io ci vedo qualcosa di prezioso, la possibilità di creare con le mani e dare nuova vita ai tessuti". Ogni tessuto infatti racconta qualcosa, e tra le sue clienti non ci sono solo signore adulte ma anche ragazze più giovani: "In questo mondo in cui impera la fast fashion, in molte desiderano l'abito bello che duri nel tempo e che sia unico".
Oggi Clarissa lavora a Trontano, nel suo laboratorio dove riceve le clienti e realizza i suoi capi, oppure semplicemente orli e rammendature. La nonna, che da piccola aveva tentato senza molto successo di insegnarle a cucire, oggi è orgogliosa di lei e del suo lavoro.
Un lavoro che è anche e soprattutto passione, e che ha deciso di condividere con chi desidera avvicinarsi al cucito. Lunedì 13 ottobre prenderà infatti il via a Domodossola, presso la sede della Società Operaia in vicolo del Teatro 1, un corso di taglio e cucito da lei condotto: dieci lezioni da due ore ciascuna, precedute da una serata di presentazione lunedì 6 ottobre alle 21.00. Il programma prevede le basi del cucito, piccole riparazioni e la realizzazione di progetti semplici e idee regalo. "Vorrei trasmettere non solo le tecniche - spiega Clarissa, ma anche la pazienza, la cura e la soddisfazione che questo lavoro può dare. Il cucito è un modo per esprimersi, ma anche per tornare a rallentare in un mondo che va sempre di corsa".