Davide Borroni, 40 anni, medico oculista originario di Domodossola con studio a Baveno e Gallarate, è stato inserito nella “World’s Top 2% Scientists”, la prestigiosa classifica della Stanford University che raccoglie i ricercatori più influenti al mondo. Il riconoscimento colloca Borroni tra il ristretto gruppo del 2% degli scienziati più citati e autorevoli a livello internazionale, selezionati sulla base di indicatori bibliometrici standardizzati, tra cui citazioni, h-index e impatto scientifico complessivo. La lista, elaborata a partire dai dati Scopus forniti da Elsevier attraverso l’ICSR Lab, comprende studiosi suddivisi in 22 campi scientifici e 174 sotto-discipline.
Borroni è stato premiato per le ricerche innovative sulla diagnosi precoce delle malattie oculari, condotte insieme al suo team. “Abbiamo dimostrato – spiega – che la presenza di determinati batteri nell’occhio può essere una sentinella dell’insorgenza futura di patologie come glaucoma, occhio secco e maculopatia. Non è provato che questi batteri siano la causa diretta delle malattie, ma la loro crescita anticipa di anni la comparsa dei sintomi”.
Dopo una lunga esperienza professionale tra Gran Bretagna e Lettonia, Borroni ha continuato a unire la pratica clinica alla ricerca scientifica, con l’obiettivo di migliorare la diagnostica e la prevenzione. “Sono molto contento di questo riconoscimento – afferma – e del modo in cui le nostre ricerche stanno avendo un impatto concreto sulla comunità”.
Già insignito nel 2023 del titolo di miglior oculista d’Italia under 40 con il ‘Premio Melchionda‘ per le sue ricerche nel campo del microbiota, Borroni prosegue oggi la sua attività di ricerca nel laboratorio di Ascoli Piceno, dove, insieme ai colleghi, si dedica allo sviluppo di nuove tecniche chirurgiche per la cataratta, il cheratocono e le patologie della superficie oculare.