‘’L’obiettivo è concentrare gli investimenti sui marchi con opportunità di sviluppo globale: Aperolo, Espolon, Campari, Courvoisier, Wilk Turkey o su mercati selezionati tra cui Crodino, Sarti Rosa, Glen Grant’’. E’ quanto riporta L’Economia, il supplemento del Corriere della Sera nell’articolo su Campari, dal quale si evince che la società – che ora ha sede legale in Olanda e fiscale in Italia – continua a puntare anche sul marchio Crodino, l’aperitivo che prende il nome del comuna antigoriano dove è nato, prima di venir ‘’sradicato’’ per essere prodotto a Novi Ligure. Una scelta – avvenuta nel 2024 - che ha lasciato un segno nella valle ossolana, dove il Crodino era considerato un vanto e un prodotto d’origine.
Il nuovo amministratore unico Simon Hunt afferma di voler puntare sui marchi forti per continuare a crescere sul mercato europei. Di recente il titolo Campari ha subìto in borsa un contraccolpo. ‘’Complessivamente, dal picco di 12,93 euro del 14 luglio 2023 il valore dell’azione è passato agli attuali 5,70 euro’’ scrive il supplemento del Corsera.
Crodino che non si è però staccato dalla storia di Crodo, dove ogni anno a fine luglio viene festeggiata la data che vide la nascita dell’aperitivo biondo, che vide la luce nel 1965 nello stabilimento all’ingresso del paese , da dove uscirono le prime 53.855 bottigliette. ‘’Creatura’’ di Maurizio Gozzelino, saluzzese oggi residente a Torino, al quale Crodo ha assegnato la cittadinanza onoraria.














