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Politica | 12 marzo 2021, 14:14

Grimaldi: “Il Covid uccide i più poveri e non sappiamo quali siano i luoghi del contagio"

LUV: "Da molti mesi denunciamo che, appena i contagi salgono un po’ , si perde quasi del tutto la capacità di tracciamento dei casi ”

Grimaldi: “Il Covid uccide i più poveri e non sappiamo quali siano i luoghi del contagio"

Non ci stupisce che tra i dati emersi dall’audizione del Direttore del SEPI, Giuseppe Costa che ha fotografato con estrema chiarezza l’impatto del Covid sulla popolazione anziana piemontese, i punti principali sono l’altissima correlazione tra bassi redditi e la letalità del virus e il fatto che, ad un anno dallo scoppio della pandemia, la nostra regione non abbia ancora una visione chiara dei luoghi in cui avviene il contagio", è il commento di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi a margine dell’audizione del Direttore del Servizio di Epidemiologia di riferimento regionale,  Prof. Giuseppe Costa, che ha ricostruito l’andamento della curva pandemica a decorrere dallo scorso marzo 2020.

Da molti mesi – ricorda Grimaldi – denunciamo che, appena i contagi salgono un po’ si perde quasi del tutto la capacità di tracciamento dei casi e, con loro, la possibilità di identificare i cluster e i focolai del contagio. Quando i numeri salgono e non conosciamo dove ci si contagia, non siamo in grado neppure di circoscrivere i focolai perciò la curva si impenna, salgono i ricoveri e, di conseguenza i decessi. È un tema che va affrontato e risolto una volta per tutte, anche per evitare le montagne russe tra zona gialla e zona rossa a cui ci siamo tristemente abituati”.

Quando il prof. Costa ricorda i suoi studi consolidati sulle diseguaglianze e cita, a titolo di esempio, che in ‘Collina’ il 4% degli abitanti ha il diabete mentre nelle zone più povere della nostra Città il dato sale all’8% dimostra che questa epidemia ha colpito in maniera diseguale la popolazione della nostra Regione. Sappiamo infatti che il virus è più letale in presenza di comorbosità pertanto non ci stupisce se le vittime sono molto maggiori tra le persone più povere e più fragili, perché sono proprio le persone a minor reddito quelle che sviluppano maggiormente malattie croniche".

"Vogliamo tutti tornare alla normalità, sconfiggere il virus e riprendere le nostre vite ma – conclude Grimaldi – dobbiamo ricordare che la normalità a cui aspiriamo era piena di ingiustizia: questo non è più tollerabile”.

C.S.

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