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Territorio | 17 aprile 2021, 11:56

Vallese, lo spettacolo di centinaia di candele accese a protezione degli alberi da frutto

"Abbiamo raggiunto i -5°C e con le candele si cerca di mantenere una temperatura stabile attorno allo zero"

Vallese, lo spettacolo di centinaia di candele accese a protezione degli alberi da frutto

Il freddo che in questi giorni ha colpito l’Ossola causando considerevoli danni alle coltivazioni del fondovalle non ha risparmiato il Canton Vallese dove sono ricomparse le tipiche grosse candele dislocate sul terreno dei frutteti e vigneti. Con il calore da esse emanato gli alberi in piena fioritura riescono a sopportare al meglio questa ondata di freddo e gelo.

L’azione “riscaldante” crea inoltre un colpo d’occhio e un panorama molto suggestivo.

I grandi frutteti del basso Vallese sono stati particolarmente colpiti dalle gelate delle scorse notti.

Xavier Moret, uno dei maggiori produttori ortofrutticoli della zona di Saxon, assicura “In oltre quarant'anni di lavoro non ricordo nulla di simile. Abbiamo raggiunto i -5°C e con le candele si cerca di mantenere una temperatura stabile attorno allo zero, traguardo impegnativo da raggiungere specie quando si alza il vento”.

Le cronache vallesane ricordano la primavera del 2017: “Fu un anno disastroso con perdite del 30% nel settore della viticoltura e del 35% per il comparto frutticolo, con un danno totale valutato in 70milioni di franchi svizzeri".

Le temperature gelide di questi giorni non hanno tuttavia trovato impreparati gli agricoltori vallesani che hanno lavorato duramente e intensamente nelle fredde notti per tutelare la salute delle vigne e degli alberi da frutto in piena fioritura.

Curiosa e particolare la tecnica usata: nella notte nei campi vengono accese grosse candele antigelo per garantire una temperatura adeguata alle piante. Prima dell’alba vengono azionati i sistemi di irrigazione, atti a bagnare le piante in modo che sulle parti esposte si formi una crosta di ghiaccio protettiva contro il gelo.

Ma questa tecnica comporta dei rischi – spiegano dal Vallese – L’acqua utilizzata dilava il polline, quindi protegge ma danneggia nel contempo inoltre l’umidità prodotta può favorire l’insorgere di funghi portatori di malattie che possono nuocere all’albero da frutta”.



Walter Bettoni

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